Pensioni, i ricalcoli con i "diritti inespressi"

Sei milioni di pensioni andrebbero ricalcolate richiedendo " diritti inespressi": aumenti sull'assegno fino a 300 euro

Pensioni, i ricalcoli con i "diritti inespressi"

Diritti inespressi. Così li chiama l'Inps. Cosa sono? Diritti e agevolazioni sugli assegni previdenziali che non scattano in automatico: bisogna richiederli. E chi non lo fa di fatto rinuncia ad una buona fetta dell'assegno pensionistico. E poterne godere sarebbero migliaia di pensionati che finora, ignari di questa procedura, non hanno fatto alcuna domanda all'Istituto di previdenza sociale. Come sottolinea LaVerità, in diversi casi basta fare una semplice domanda con un apposito modulo per ottenere un aumento dell'assegno di circa 300 euro.

E secondo alcune stime su 18 milioni di pensionati, ben 6 milioni avrebbero diritto ad un ricalcolo. Inoltre si estende fino a 5 anni il periodo della retroattività sugli arretrati.

I "diritti inespressi" riguardano le pensioni che viaggiano sotto i 750 euro. E così una pensione su tre andrebbe ricalcolata. Per ottenere il ricalcolo bisogna andare sul sito Inps, www.inps.it e avviare la procedura colelgandosi alla scheda personale "cedolino pensione e servizi collegati".

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