Guerra in Ucraina

"Quando vedrete la luce...". Il segreto di Fatima e la guerra dello Zar

Dal terzo segreto di Fatima all'inserimento dell'Ucraina nella formula: perché la consacrazione di papa Francesco rischia di fare la storia delle solennità cristiano-cattoliche

"Quando vedrete la luce...". Il segreto di Fatima e la guerra dello Zar

L'atto di consacrazione, che è previsto per il pomeriggio di oggi, è considerato, in chiave cattolico-dottrinale, un gesto clamoroso se non epocale. Papa Francesco ha deciso di consacrare tanto l'Ucraina quanto la Russia al cuore immacolato di Maria. E non è un fatto consueto.

La premessa è che non c'è un significato nascosto: è tutto palese. Jorge Mario Bergoglio, per domandare la fine della guerra, non fa distinzione tra le due nazioni in conflitto. E questo nonostante la guerra sia stata scatenata dall'invasione operata da Vladimir Putin. Perché la finalità del Vaticano non può essere che la fine delle ostilità. Dalle parti di piazza San Pietro, soprattutto per il tramite delle parole del segretario di Stato e cardinale Pietro Parolin, continuano a ribadire la volontà di fare da mediatori. Ma per un'opera diplomatica bipartisan, così come per un ipotetico viaggio del Papa sul fronte, serve che siano entrambe le parti ad essere concordi.

Nella circostanza dell'atto di consacrazione, tutte le Chiese cattoliche del mondo saranno in comunione con il pontefice argentino durante la celebrazione. Anche il pontefice emerito Joseph Ratzinger, che tuttavia resterà all'interno del Mater Eccleasie, ha fatto sapere che si unirà al Santo Padre. "Ma noi - dirà in maniera solenne il vescovo di Roma nel corso della fuinzione (il testo è già stato diffuso) -, abbiamo smarrito la via della pace. Abbiamo dimenticato la lezione delle tragedie del secolo scorso - aggiungerà - , il sacrificio di milioni di caduti nelle guerre mondiali. Abbiamo disatteso gli impegni presi come comunità delle Nazioni e stiamo tradendo i sogni di pace dei popoli e le speranze dei giovani".

Il fatto di consacrare entrambe le nazioni, secondo alcuni analisti ed addetti ai lavori (anche Enzo Bianchi, che non è più a Bose proprio per volere del vertice universale dei cattolici ha in qualche modo esposto delle perplessità), può comportare qualche problematica inerente al dialogo interreligioso che la Santa Sede ha edificato nel corso di questi nove anni di pontificato del gesuita e non solo. La Chiesa moscovita ortodossa di Kiev, con la quale il Vaticano continua a parlare pure in queste fasi, non è la Chiesa ortodossa ucraina, che invece guarda a Costantinopoli. In Ucraina, esiste anche un'altra Chiesa ortodossa che invece dialoga con Mosca. E sullo sfondo, ma neppure troppo, c'è la Chiesa greco-cattolica.

Insomma, la situazione religiosa in quella parte di mondo è complessa: sono quattro le Chiese da prendere in considerazione, con i relativi rapporti. E qualcuno ritiene che il Papa, con questa mossa, possa scontentare qualcuno. Ma Bergoglio, il cui unico obiettivo è la pace, tira dritto.

Poi c'è il terzo dei segreti di Fatima. Come ricorda anche l'Ansa, il testo del messaggio che la Madonna ha, per quanto è stato riconosciuto in via ufficiale della Chiesa, inoltrato a suor Lucia, in seconda battuta, conteneva pure quanto segue: "Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato".

La tradizione, come ricorda sempre la fonte sopracitata, vuole che i pontefici consacrino sì la Russia ma anche il resto del globo terrestre.

E invece oggi l'ex arcivescovo di Buenos Aires pronuncerà questa frase: "Noi, dunque, Madre di Dio e nostra, solennemente affidiamo e consacriamo al tuo Cuore immacolato noi stessi, la Chiesa e l’umanità intera, in modo speciale la Russia e l’Ucraina".

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