Coronavirus

Il piano degli scienziati: test per trovare gli immuni e far ripartire il Paese

Indagine su un campione ampio: l'obiettivo è mappare il contagio. Il Comitato tecnico-scientifico vuole coordinare il lavoro delle Regioni

Il piano degli scienziati: test per trovare gli immuni e far ripartire il Paese

Gli scienziati ora sono al lavoro per tentare di rivelare quante persone sono state colpite dal Coronavirus in Italia: gli esperti del Comitato tecnico-scientifico e della protezione civile stanno studiando e valutando le possibilità di realizzazione di quella che tecnicamente viene definita un'indagine di sieroprevalenza nazionale. Si tratta anche di una modalità per coordinare il lavoro delle Regioni: ai governatori verranno fornite informazioni chiare e precise sui test, evitando incomprensioni e azioni autonome. Emilia-Romagna, Lombardia, Toscana e Veneto hanno già annunciato l'intenzione di ricorrere agli esami sierologici per definire la portata del Covid-19 nei loro territori: Luca Zaia ha parlato anche di una speciale "patente" a chi ha sconfitto il virus e sviluppato gli anticorpi.

Si sta ragionando pure sull'avvio della procedura: al momento si vorrebbe iniziare solamente quando la curva epidemica si sarà ancora abbassata, ma va sottolineato che per ora deve essere ancora elaborata una strategia definitiva. Come riportato da La Repubblica, si tratterà di effettuare gli accertamenti di laboratorio a un campione piuttosto ampio della popolazione: considerando che sul mercato non tutti gli esami sono affidabili, il Comitato selezionerà quelli validati e li consiglierà alle Regioni.

Far ripartire il Paese

Sapere quanti e chi sono i positivi al Coronavirus risulterebbe utile non solo per comprendere la fragilità del nostro Paese a una possibile nuova ondata di epidemia, ma anche per avviare la fase della riapertura: in tal modo si potrebbe permettere agli immuni di tornare tranquillamente a svolgere il proprio lavoro. Il governo ha già iniziato a ragionare sugli sblocchi graduali in vista di lunedì 13 aprile, quando scadranno le misure contenute nel nuovo Dpcm. Proprio ieri il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha fatto sapere che dopo Pasqua si entrerà nella fase 2, di allentamento graduale, che è la convivenza con il virus: il premier ha affermato che la proroga delle misure restrittive è stata decisa poiché vi è la convinzione "che bisogna valutare di volta in volta quando allentare qualche misura, anche questo va fatto con gradualità sentendo gli esperti e assumendoci la responsabilità politica".

Ma è praticamente impossibile fornire nuove date su eventuali e ulteriori prolungamenti: gli scienziati aggiornano dati ogni giorno, fino al 20 aprile ci saranno elaborazioni. "Dire oggi primi di maggio o fine di aprile non ha senso. Gli italiani devono sapere che il regime di restrizioni è necessario, nel momento in cui vedremo possibilità di allentare questa morsa, saremo i primi a voler ripartire", ha sottolineato l'avvocato.

Ora però si attende la svolta sui test.

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