Coronavirus

Il Veneto pensa alla "patente" per i guariti, Zaia: "Ritorno alla normalità graduale"

Il governatore del Veneto, Luca Zaia, lavora ad un'ordinanza per "procrastinare le restrizioni". Il picco è atteso per le prossime due settimane. E allo studio c'è una speciale "patente" per chi ha sviluppato gli anticorpi al virus

Il Veneto pensa alla "patente" per i guariti, Zaia: "Ritorno alla normalità graduale"

Le prossime due settimane saranno "cruciali" secondo il presidente della Regione Veneto, Luca Zaia. Per questo il governatore leghista ha annunciato di lavorare ad "un'ordinanza per procrastinare le restrizioni". Tra queste potrebbe esserci anche la "riorganizzazione dei mercati" nelle principali città venete.

Ad oggi nella regione del Nord Est sono 8724 i contagiati, di cui 1989 ospedalizzati e 356 in terapia intensiva. La curva dei ricoveri potrebbe raggiungere il picco proprio nei prossimi giorni. Intanto, cambianole regole per i tamponi. I test, ha annunciato Zaia nel corso del consueto punto stampa alla Protezione civile di Marghera, verranno effettuati a tutti i pazienti con sintomi "entro il quinto giorno".

E poi c’è l’idea è quella di assegnare, tramite un test sierologico, una speciale "patente" a chi ha sconfitto il virus e sviluppato gli anticorpi. Da misure come questa passerà il "rientro graduale alla normalità, dopo che sarà finita l'emergenza". Il governatore lo descrive come un "atterraggio morbido", durante il quale si dismetteranno gradualmente le mascherine e si continuerà lo "screening sulla popolazione".

"Non è che facciamo 10 giorni di movida per recuperare il mese e mezzo", ha messo in chiaro Zaia illustrando il piano per il dopo crisi. "Dobbiamo prendere tutte le precauzioni, perché ad esempio oggi abbiamo un caso di reinfezione che non ci piace e dobbiamo capire come avviare la reinfezione in un soggetto che era guarito", ha aggiunto. Quella delle ricadute "non è un tema da poco", ha sottolineato Zaia. "La mutazione - avverte -è dietro l'angolo e potrebbe accadere che chi ha già avuto una reazione anticorpale potrebbe essere esposto di nuovo all'infezione".

Nel frattempo va avanti lo screening sulla popolazione, con tamponi a tappeto nelle residenze per anziani e quasi 100mila test eseguiti sulla popolazione. "Per l'emergenza nelle case di riposo, che ad oggi ospitano 30 mila anziani nella regione, abbiamo avviato una task force che quotidianamente entra nelle strutture per lo screening e fare i tamponi ad operatori e ospiti", ha spiegato Zaia annunciando il bilancio di 40 decessi che vanno a sommarsi a quelli avvenuti negli ospedali.

"Nelle case di riposo – ha aggiunto - vi sono i candidati ideali per questo virus : anziani spesso con altre gravi patologie pregresse, per questo è fondamentale separare decisamente gli ospiti positivi da quelli negativi per evitare che il virus si diffonda". "Con il senno di poi, la prima misura da prendere contro il coronavirus sarebbe stata quella di isolare tutti gli over 70 – ha proseguito il governatore - la verità è che non è stata fatta perché nessuno ci ha indicato questa strada, che sarebbe stata quella maestra".

Poi una nuova stoccata diretta a Bruxelles: "L'Europa? È scandalosa, se c’è batta un colpo". "Non si possono lasciare i Paesi in balia delle onde in questa maniera", denuncia Zaia che chiede un piano Marshall per l’economia. "Ormai la partita del turismo è persa e sono 18 miliardi di euro di fatturato, la prima industria del Veneto, ma poi ci sono anche 600 mila partite Iva", segnala il governatore, che rimpiange Draghi.

"Non c'è più lui alla Bce – conclude - quindi preghiamo Dio".

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