L’ex direttore di una filiale del Monte dei Paschi di Siena di Potenza è stato condannato in primo grado per usura. Primo caso in Italia e clamoroso precedente giudiziario. Ad accusarlo un imprenditore (sostenuto dall’associazione Sos Utenti Basilicata) che fallì per colpa proprio della banca. In pratica l'istituto di credito applicò interessi ritenuti usurari dal tribunale e, così, l’uomo, a capo di un’azienda, fu costretto a dichiarare fallimento, nonostante la ditta in questione fosse specializzata nel campo delle installazioni elettriche e telefoniche con un volume di affari annuo stimato intorno al milione e 800 mila euro come si legge su "La Gazzetta del Mezzogiorno". Secondo l’accusa, il tasso nominale (si tratta del tasso applicato in un atto o in un contratto di prestito, di finanziamento o di mutuo) del 22 per cento sarebbe salito fino al 47 per cento. Sarebbero state concesse delle erogazioni e alcune agevolazioni sul conto corrente dell'imprenditore in questione.
Su quelle concessioni la parte lesa sarebbe stato costretto a corrispondere poco più del 22 per cento annuale (già un tasso superiore a quello riconosciuto dal ministero del Tesoro che era poco più del 14 per cento) fino a raggiungere quasi il 50 per cento in considerazione degli interessi generati dai tre conti anticipi per sconto fatture, confluiti nel conto corrente ordinario, e a quella del quasi 43 per cento al netto delle commissioni di massimo scoperto. Alla sbarra del Tribunale di Potenza sei direttori che si sono avvicendati dal 1998 al 2006 nella filiale del Monte dei Paschi di Siena. Per uno di loro la clamorosa condanna.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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