"Tra Richard Gere e rifiuti...". Le contraddizioni che inchiodano Open Arms

La difesa di Matteo Salvini durante il processo a Palermo: "Potevano arrivare in Spagna in tre giorni invece di perderne venti"

"Tra Richard Gere e rifiuti...". Le contraddizioni che inchiodano Open Arms

Quello di Marc Reig Creus, comandante della Open Arms nel 2019, è stato un interrugatorio durato lunghe ore di carcere e concluso solo verso le 22, durante il quale l'ufficiale ha fatto confusione sulle date ma ha anche mostrato incoerenze continue rispetto alle dichiarazioni messe a verbale mesi fa, contraddizioni sul ruolo delle Autorità e sulle potenziali sanzioni che la Spagna avrebbe potuto infliggere a Open Arms. Il processo vede Matteo Salvini come unico imputato con l'accusa di sequestro di persona.

La difesa di Matteo Salvini, che all'epoca dei fatti era ministro dell'Interno, è rappresentata dall'avvocato Giulia Bongiorno, che ieri h avuto la possibilità di porre alcune domande al comandante durante la sua deposizione nell'aula bunker del carcere dell’Ucciardone. Durante la sua deposizione, è emerso che il 29 luglio 2019 Open Arms parte per Lampedusa, ma poi cancella dal diario di bordo la destinazione dirigendosi al largo della Libia senza annunciarlo alle autorità. "Perché?", gli ha domandato l'avvocato Bongiorno. "Perché così ci aveva ordinato l’armatore", ha replicato il comandante.

Il caso, poi, ha voluto che proprio poche ore dopo Open Arms abbia incrociato un barchino in difficoltà. La difesa sostiene possa essersi trattato di un appuntamento, il capitano ha parlato, invece, di una coincidenza favorita dalle buone condizioni meteorologiche. Il comandante ha assicurato di aver voluto seguire le regole, ma il 1 agosto 2019 il governo italiano gli aveva notificato un divieto di ingresso nelle acque territoriali. A quel punto Open Arms ha rifiutato di fare rotta verso la Libia, non ha chiesto un porto sicuro al suo stato di bandiera (la Spagna), ha ignorato l’invito di quest'ultima a rivolgersi alla vicina Tunisia e non ha accettato di far sbarcare i migranti a Malta, che si era resa disponibile ad accogliere i 39 recuperati nella sua zona Sar.

Ha preferito rimanere per 14 giorni nel Mediterraneo, quando avrebbe potuto fare rotta sulla Spagna, dove sarebbe potuta arrivare in circa 60 ore di navigazione. "Cercavamo il porto sicuro più vicino", ha insistito il comandante. Ma le norme sul soccorso in mare non prevedono che il porto sicuro sia quello più vicino, gli ha ricordato la difesa. In più, durante il lasso di tempo che Open Arms è rimasta nel Mediterraneo, il 9 agosto 2019, viene fatto salire a bordo anche Richard Gere, nonostante in quei giorni venivano lamentate situazioni di sovraffollamento.

La difesa di Salvini, però, mette il focus sulle date. Il primo intervento della Open Arms è del 1 agosto in acque Sar libiche. La nave resterà nel Mediterraneo fino al 20 agosto. “Il comandante non può decidere la destinazione”, ha risposto Creus. Lo stesso giorno, Madrid ha suggerito di contattare la Tunisia. Open Arms non ha accettato.
Il 2 agosto Open Arms ha preso a bordo altre 69 persone al confine tra le acque Sar libiche e quelle maltesi, eppure ha chiesto il posto sicuro all'Italia, che già aveva espressamente vietato l'ingresso.

Dal 4 al 9 agosto resta in mare senza dirigersi verso la Spagna, quando è salito a bordo Richard Gere. Il 10 agosto Open Arms ha effettuato un altro intervento, prendendo a bordo ulteriori 39 migranti in zona Sar maltese.

Malta si offre di accogliere questi ultimi, ma il comandante rifiuta di farli scendere per paura di scontri a bordo, quindi si avvicina a Lampedusa, dove rimane a oltranza. Nel frattempo Madrid stava maturando la decisione di dare un porto sicuro a Open Arms, ma in quei giorni è scattata l’accusa di sequestro di persona per Salvini. Lo sbarco avviene solo il 20 agosto in Italia.

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