Cronache

Prestiti in bitcoin a Isis: arrestata giovane di origine pakistana

La 27enne avrebbe stipulato prestiti fraudolenti per l'acquisto online di bitcoin per un totale di circa 72mila euro

Prestiti in bitcoin a Isis: arrestata giovane di origine pakistana

Incriminata per il riciclaggio di bitcoin e altre criptomonete con lo scopo di inviare il denaro a militanti del sedicente Stato Islamico. Zoobia Shahnaz, assistente di laboratorio di 27 anni originaria del Pakistan, è stata arrestata nella sua casa di New York. La giovane è accusata anche di frode bancaria, per la quale rischia fino a 30 anni di reclusione.

Secondo gli inquirenti, la 27enne avrebbe stipulato prestiti fraudolenti per l'acquisto online di bitcoin per un totale di 85mila dollari, corrispondenti a circa 72mila euro. La donna avrebbe poi inviato denaro in Pakistan, Cina e Turchia per finanziare l'Isis.

La radicalizzazione

La donna si sarebbe radicalizzata nell'agosto del 2015 quando, come dimostrano le sue ricerche su google, ha iniziato a chiedere informazioni online sull'adesione allo Stato Islamico. Lo scorso luglio, Zoobia Shahnaz aveva prenotato un volo per il suo Paese con scalo a Istanbul, con l'intenzione da lì di recarsi in Siria. La donna è stata arrestata all'aeroporto JFK di New York. Nel bagaglio trasportava 9.500 dollari in contanti, poco meno della cifra che una persona può portare fuori dal Paese senza dichiarazioni.

L'avvocato della 27enne ha raccontato che i soldi raccolti sarebbero stati inviati all'estero con lo scopo di aiutare i rifugiati siriani. "Le immagini della sofferenza della popolazione siriana l'hanno colpita così tanto da spingerla a dare un piccolo contributo", ha affermato l'avvocato.

I bitcoin sono stati già utilizzati dai criminali per riciclare denaro.

Le autorità sono al lavoro per aumentare la regolamentazione della valuta.

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