Cronache

Il processo Stasi va rifatto: sentenza d'appello annullata

Annullata la sentenza di assoluzione per l'omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco: Stasi tornerà sotto processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Milano

Alberto Stasi esce dal palazzo della Corte di Cassazione
Alberto Stasi esce dal palazzo della Corte di Cassazione

Un altro pasticcio dei giudici, un'altra sentenza da rivedere, un altro durissimo colpo alla credibilità della giustizia italiana. Dopo aver rispedito alla Corte d'Appello il processo sul delitto di Meredith Kercher, la ragazza inglese assassinata a Perugia nella notte tra il primo e il due novembre 2007, la Cassazione ha annullato anche la sentenza di assoluzione di Alberto Stasi per l’omicidio di Chiara Poggi, avvenuto il 13 agosto 2007 a Garlasco (in provincia di Pavia).

Tutto da rifare. Tutto da capo. Adesso Stasi tornerà sotto processo davanti alla Corte d’assise d’appello di Milano. "Sono dispiaciuto - ha commentato a caldo il ragazzo - non si capisce il motivo". La prima sezione penale della Cassazione ha, infatti, rinviato gli atti ai giudici meneghini per un processo d’appello bis. "Aspettiamo di leggere le motivazioni, ma non ci aspettavamo questo verdetto", ha spiegato Fabio Giarda che fa parte del collegio difensivo della famiglia Stasi. Adesso la difesa dovrà capire se i giudici hanno accolto le richieste di rinnovazione dell’istruttoria sul capello o sulla bicicletta oppure se hanno annullato per vizi motivazionali. Solo leggendo le motivazioni, che, stando a quanto prevede il codice, saranno depositate entro 90 giorni, si capirà su quali punti i giudici d’appello-bis dovranno riesaminare gli atti del processo sul delitto di Garlasco. Nei loro ricorsi, il pg di Milano e le parti civili chiedevano anche di riaprire l’istruttoria lamentando il mancato sequestro di una bicicletta dell’imputato e sollecitando una nuova perizia sui gradini di casa Poggi, dove Chiara venne ritrovata morta, e un’analisi più approfondita del dna sul capello trovato sul palmo della mano sinistra della vittima.

Anche il sostituto procuratore di Cassazione Roberto Aniello aveva, infatti, sollecitato l’annullamento con rinvio della sentenza di secondo grado che confermò, il 6 dicembre del 2011, l’assoluzione già pronunciata dal gup di Vigevano nei confronti di Stasi il 17 dicembre del 2009.

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