L’Italia è un Paese che per sua storia ha sempre optato per il trasporto su gomma. L’ottanta per cento della nostra merce viaggia in autostrada, un record tutto nostro. Dunque capita spesso di incrociare autocisterne. Caricano di tutto, dal latte al carburante (ne contengono mediamente circa 40.000 litri).
E questo può essere un problema per le auto che incrociano. Occorre padronanza del mezzo, autisti specializzati e auspicabile attenzione alla guida. Scrivere messaggi allo smartphone (ormai lo fanno quasi tutti) può essere un azzardo che si paga a caro prezzo. Tecnicamente le autocisterne dovrebbero essere costruite in acciaio inossidabile altamente resistente, inoltre vanno isolate, pressurizzate e galvanizzate in modo da garantire la protezione totale. Di pari passo serve anche la formazione degli autisti che devono sottoporsi a severi esami volti a garantire la propria sicurezza e quella degli altri automobilisti.
Comunemente considerato come l’apice della carriera per chi svolge questo mestiere, quello dell’autista di autocisterne è un ruolo riservato a guidatori capaci di tenere bilanciato il carico del veicolo evitando manovre brusche e frenate o accelerazioni repentine. Negli ultimi mesi sono stati molti gli incidenti che hanno visto coinvolte autocisterne.
Lo scorso 6 novembre trentamila litri di gasolio finirono sull’A1 all’altezza di Ceprano col risultato di dividere l’Italia in due per ore. Sempre a novembre, il 27, a Foligno un’autocisterna si scontrò con due auto, traffico bloccato e 5 persone ricoverate al San Giovanni Battista- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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