"Uccisa la mente della strage di Kabul". Ma in Usa è allerta attentati

Il via libera all’intervento è stato dato direttamente dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, attraverso il segretario della difesa Lloyd Austin

"Uccisa la mente della strage di Kabul". Ma in Usa è allerta attentati

Non si è fatta attendere la reazione degli Stati Uniti dopo la strage di due giorni fa all’aeroporto di Kabul. L’intervento militare americano è stato chirurgico: un drone ha assassinato un "pianificatore" dell'Isis-Khorasan nella provincia afghana di Nangarhar. Un attacco mirato al cuore del gruppo nato nel 2015 dalla fusione tra una costola del Ttp pachistano e alcuni fuoriusciti talebani che ha rivendicato l’attentato di giovedì scorso allo scalo. A riferire della rappresaglia è stato il portavoce del comando centrale Usa Bill Urban, il quale ha spiegato i dettagli dell’operazione confermando che non ci sono vittime civili.

Il via libera all’intervento è stato dato direttamente dal presidente degli Stati Uniti Joe Biden, attraverso il segretario della difesa Lloyd Austin. Non c’era alcun dubbio che gli Usa avrebbero reagito dopo il vile atto terroristico all’aeroporto di Kabul che è costato la vita a circa 200 afghani e a 13 marines. L’uomo ucciso dagli americani, di cui non si conosce il nome, né si sa con certezza se ha partecipato alla strage dello scalo, era considerato una delle menti del gruppo Isis-Khorasan. Il terrorista, secondo l’intelligence statunitense, aveva già pianificato ulteriori attentati in Afghanistan.

A colpirlo è stato il drone Mq-9 Reaper, partito da un altro Paese; l'uomo viaggiava su un veicolo, insieme a un’altra persona, in una zona isolata di Nangarhar. Gli americani hanno fatto sapere che la scelta di questo tipo di drone si è resa necessaria per portare a termine un intervento di alta precisione ed evitare ulteriore spargimento di sangue. La rappresaglia Usa è arrivata a pochi giorni dal 31 agosto, data in cui sarà completato il ritiro delle truppe americane dall’Afghanistan, in un momento molto delicato, poiché si temono nuovi attentati contro l’aeroporto di Kabul. L’obiettivo è di proteggere sia i soldati statunitensi sia i cittadini afghani che si stanno trasferendo in altri Paesi.

La strage di giovedì scorso ha lasciato il segno. L’attacco diretto all’ingresso nord dell’aeroporto, dove c’è l’area utilizzata per le evacuazioni verso l’Inghilterra, ha provocato numerose vittime, un atto terroristico che ha messo in allarme gli Stati Uniti, pronti a vigilare e a intervenire qualora ci fossero altri attentati nell’area dello scalo che sarà ancora più protetta per permettere l’esodo degli afghani nelle nazioni d’Europa.

La Cnn, intanto, ha riportato che il dipartimento per la sicurezza degli Stati Uniti teme l'organizzazione di alcuni attentati anche in America.

La preoccupazione principale è che esponenti dell’Isis o di Al-Qaeda riescano ad approfittare dei trasferimenti dei cittadini afghani per penetrare nel territorio statunitense. Proprio per questo motivo sono in corso verifiche approfondite e controlli accurati sulle singole persone che giungono negli Stati Uniti, per evitare spiacevoli sorprese.

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