Cronache

"Si chiama Adolfo...". Bottura contro Urso, ma viene messo a tacere

Il conduttore radiofonico ironizza sul nome del senatore Fdi Adolfo Urso, ma la battuta è un flop. Per il giornalista arriva il ko: "Si chiamava così suo nonno partigiano"

"Si chiama Adolfo...". Bottura contro Urso, ma viene messo a tacere

Non tutte le ironie hanno la medesima efficacia. Anzi, a volte certe battute scadenti diventano un boomerang per chi le pronuncia e si rivelano per quello che sono: castronerie. È esattamente quel che è accaduto ieri sera su La7 al giornalista Luca Bottura, uno che nella propria presentazione su Twitter si definisce "battutista spocchiosetto". Una sorta di profezia autoavverante, se si pensa all'uscita (nelle intenzioni umoristica, nella realtà no) di cui il conduttore radiofonico si è reso protagonista.

La "battuta" su Adolfo Urso

In studio a In Onda si parlava di Giorgia Meloni, con riferimento ad alcune affermazioni rilasciate poche ore prime dal senatore Fdi Adolfo Urso. "A settembre sono andato a Washington e Giorgia Meloni agli occhi degli americani ma anche internazionali appare per quella che è ovvero una persona affidabile", aveva detto il presidente Copasir intervenendo a Mezz'ora in più, su Rai3. Parole che Bottura, prendendo la parola su La7, ha commentato così: "A me Urso sta simpatico, è andato negli Stati Uniti a rassicurare sul fatto che la Meloni ha rotto i ponti con il fascismo uno che si chiama Adolfo. È un topos comico straordinario".

L'imbarazzo in studio

Quella del "battutista spocchiosetto" doveva essere chiaramente un'ironia, ma anche nello studio di La7 è calato d'improvviso un certo imbarazzo. Al punto che Concita De Gregorio si è sentitita in dovere si precisare: "Allora Luca, io apprezzo la tua vena satirica e ironica. Ma lasciami dire che il nome che uno porta non lo sceglie. Io mi chiamo Concita potete immaginare da piccola... però i nomi non li scegliamo". Subito il conduttore radiofonico aveva così precisato: "Era una battuta, ci mancherebbe...". Ormai però la figuraccia era stata rimediata.

Peraltro, a stroncare del tutto l'uscita quell'ironia non riuscita ci ha pensato il direttore del Foglio, Claudio Cerasa. "Adolfo era il nome del nonno, che era anche un partigiano", ha sottolineato il giornalista.

E Bottura, a quel punto, muto.

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