Coronavirus

Richiamo vaccinale in autunno, l'Aifa frena: "Aspettare i dati"

Si va avanti anche nella ricerca di cure efficaci contro il Covid-19. L’obiettivo è puntare su nuovi monoclonali, mirati sull’attuale virus

Richiamo vaccinale in autunno, l'Aifa frena: "Aspettare i dati"

Non ci sono certezze su una possibile quarta dose da somministrare ai vaccinati nell’autunno di quest’anno. L’Agenzia italiana del farmaco (Aifa) è molto cauta, non si sbilancia più di tanto, anche perché non si sa neppure se la pandemia sia in una fase di regressione oppure c’è da aspettarsi una nuova impennata dei contagi. Non è arrivato ancora il tempo di cantare vittoria e la guardia, almeno per il momento, deve rimanere alta. Ad essere prudente è il presidente del consiglio di amministrazione dell’Aifa, nonché virologo del comitato tecnico scientifico, Giorgio Palù, il quale ha dichiarato in un’intervista al Corriere della Sera: “È presto per dire se il Covid-19 sia in via di esaurimento. Mentre la curva epidemica è in fase di regressione in oltre venti Paesi del mondo, assistiamo ancora alla rapida crescita dei casi nell'Est Europa e nel Sudest asiatico”.

In realtà non è possibile fare un confronto con le precedenti pandemie da Coronavirus: la Spagnola del 1918, l’Asiatica del 1957 e la Hong Kong del 1968, durate circa due anni. Oggi la Terra è popolata da molte più persone e ci sono ancora aree geografiche dove il Covid-19 prolifera liberamente, zone in cui le percentuali di vaccinati sono molto basse. Il timore è che il virus possa risalire la china e creare nuove difficoltà. Il dato attuale è confortante: la variante Omicron è molto più trasmissibile, ma meno letale, perché molto raramente è capace di provocare polmoniti mortali.

Ciò, però, non significa che non ci sarà la necessità di una nuova dose del vaccino nei prossimi mesi. L’Aifa non preclude questa possibilità, anche perché il Covid-19 non può essere ancora considerato un banale raffreddore, specialmente per le persone più fragili e negli anziani. “Non si può intendere – ha continuato Palù – che il booster conferisce una protezione persistente nel tempo. È più corretto parlare di validità prolungata sine die. Siamo in attesa di dati raccolti sul campo circa la durata della protezione vaccinale e la qualità e alla persistenza della risposta immunitaria. È quindi possibile che vengano utilizzati altri richiami magari il prossimo autunno con un vaccino polivalente e aggiornato, se si conferma l'attuale calo della curva epidemica”.

Oltre al vaccino, come prevenzione, si va avanti anche nella ricerca di cure efficaci contro il Covid-19. Gli anticorpi monoclonali, che erano efficaci nei mesi scorsi, oggi, con l’arrivo della variante Omicron, risultano essere meno adeguati. L’obiettivo dell’Aifa è puntare su nuovi monoclonali, mirati sull’attuale virus e di più semplice somministrazione.

Via libera anche agli antivirali come Paxlovid, importanti nel trattamento della malattia e utilizzati come profilassi nelle persone fragili.

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