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Ritorno al passato

Era inevitabile e sta accadendo. Il Pd si svuota per riempirsi di materiale umano e ideologico cui aveva rinunciato.

Ritorno al passato

Era inevitabile e sta accadendo. Il Pd si svuota per riempirsi di materiale umano e ideologico cui aveva rinunciato. La nuova segretaria Schlein ha iniziato un percorso che porta allo sfascio di quel che c'era e alla sostituzione del nuovo col vecchio. Preparano le valigie i cattolici popolari a cominciare dall'ex ministro Fioroni che non si sente più «a casa sua dopo l'intervista della Schlein al Fatto Quotidiano», seguito ieri dal senatore Andrea Marcucci perché «il partito della Schlein è molto lontano da quello che penso».

Il Pd sta dunque cambiando pelle perché la Schlein ha colpito con la sua clava l'identità del partito riformatore capace di allearsi con gli altri partiti di formatori del centro e del centrodestra. La Schlein va avanti come un rullo compressore seguendo il vecchio detto francese «Jamais enemis à gauche», mai nemici a sinistra perché spera di riacciuffare chi era uscito da sinistra per incompatibilità col riformismo. E poi perché pensa sia di riallacciare l'alleanza con i 5 Stelle di Giuseppe Conte, sia di contender loro il primato della sinistra vociante e stradaiola, nemica dei valorizzatori e del progresso tecnologico. La Schlein oggi appare come la più grande reazionaria del panorama italiano perché il suo non è un programma politico, ma una furbizia tattica ed elettorale. Infatti, parla solo per concetti astratti e segmenti di frasi ideologiche che poi combina con destrezza come pezzi di una scatola di costruzioni, per non dire assolutamente niente, ma mettendo in fuga la forte ala governista del suo partito.

Come unico programma di governo per l'Italia, ha soltanto proposto di avversare l'attuale governo dell'Italia. Non una parola su un'idea del Paese, non parliamo di sogni o di progetti che volino alto. La sua idea politica più alta è stata finora quella di mettersi a fare a pugni con Giorgia Meloni sempre e comunque, ventiquattro ore al giorno, sette giorni su sette. Geniale. È per questo che la gente normale scappa da un Pd che mira a formare non un'alleanza, ma un coagulo politico, sperando che diventi un ictus per il governo. Scopo finale, riportare a casa i voti di sinistra che approdarono nel partito di Beppe Grillo, un curioso e triste comico ormai uscito di scena lasciando campo libero a Giuseppe Conte. Messi insieme, Schlein e Conte formano una bella coppietta, incerta fra matrimonio o regolamento dei conti. Il Pd del riformismo socialdemocratico è morto e l'Italia si trova priva della gamba sinistra della democrazia.

I profughi finora non hanno casa e il divorzio fra Renzi e Conte ha complicato le cose e c'è da scommettere che molti altri arriveranno e il Pd non avrà più amici né a destra né a sinistra.

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