Cronache

Speranza si smentisce: "Mai parlato di delazione, solo buon senso"

Roberto Speranza smentisce se stesso e dopo le "segnalazioni" per le feste in casa fa un passo indietro e riferisce che non ci saranno le delazioni

Speranza si smentisce: "Mai parlato di delazione, solo buon senso"

Dopo la firma del dpcm da parte di Giuseppe Conte, Robrto Speranza è stato ospite del programma Dimartedì in onda su La7. Il ministro della Salute ha affrontato i temi principali legati al nuovo decreto, soprattutto ha risposto alle domande sui punti cruciali che hanno nfatto storcere il naso agli italiani, preoccupati per una eccessiva limitazione delle loro libertà e non solo. Il nodo principale che è stato sollevato prima della firma del dpcm è stato quello delle possibili delazioni, proprio in riferimento a un'affermazione del ministro domenica sera a Che tempo che fa.

"Nessuno ha mai parlato di delazione, non appartiene alla nostra cultura", ha detto Roberto Speranza dopo che nella giornata di ieri era montata una grande polemica in tal senso. Roberto Speranza è fiducioso per le misure prese e chiede ancora fiducia agli italiani, costretti a nuovi sacrifici a pochi mesi di distanza dal lockdown di marzo e aprile. "Io voglio dire che gli italiani hanno dimostrato di essere straordinari in questi mesi. Quando scegliamo la strada di divieti o di forti raccomandazioni, lo facciamo nella piena consapevolezza che la chiave per vincere questa sfida è la sintonia tra le misure che si fanno e il comune sentire delle persone. Questa è stata l'arma in più nei giorni più difficili, e deve essere l'arma in più adesso".

Roberto Speranza, quindi, ha spiegato che nella fase più critica dell'emergenza, "Non abbiamo piegato la curva perchè c'era una misura securitaria, perchè c'erano le forze dell'ordine che controllavano uno ad uno i cittadini, ma perchè le persone hanno capito che c'era una sfida enorme che riguardava la vita e la salute delle persone. Io sono convinto che anche di fronte a queste nuove misure prevarrà il buon senso e la responsabilità di cui gli italiani hanno dimostrato di sapersi far carico".

Ora, la situazione dei contagi nel Paese è tale che il governo è stato costretto a una nuova stretta per evitare di rientrare nel tunnel dell'emergenza sanitaria: "Per la prima volta dopo tante settimane siamo costretti a stringere le maglie anziché allargarle. Dal 4 maggio era iniziato un lungo percorso in cui a ogni Dpcm c'era qualche possibilità in più, un recupero di libertà, di movimento.

Questo Dpcm segna un cambio fase, per la prima volta dopo mesi siamo di nuovo costretti a prendere provvedimenti".

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