Cronache

Da Roma per rubare in tutto il Centro Italia: la strategia dei rom

I carabinieri di Orte (Viterbo) hanno denunciato per tentato furto e ricettazione quattro rom, ma le indagini condotte in un secondo tempo avrebbero appurato il loro coinvolgimento in furti denunciati in negozi di tutto il Centro Italia

Una volante dei carabinieri (foto di repertorio)
Una volante dei carabinieri (foto di repertorio)

Avrebbero messo in piedi una vera e propria banda, che da Roma si spostava in tutto il Centro-Italia (soprattutto fra l'Umbria e il Lazio) per compiere furti negli esercizi commerciali. E, a dispetto della serie di denunce per furto e ricettazione rimediate negli ultimi mesi, le manette non sono mai scattate. Protagonisti dei fatti, quattro persone di etnia rom di età compresa fra i 21 e i 28 anni (due uomini ed altrettante donne) che vivono in un campo nomadi della capitale ed avrebbero alle spalle numerose precedenti. I carabinieri di Orte (in provincia di Viterbo) li avrebbero infatti fermati nelle scorse ore mentre tentavano di nascondere alcuni prodotti con il chiaro intento di rubarli in un supermercato del paese.

Il ricco bottino

Una volta scoperti dai militari dell'Arma, i quattro avrebbero tentato di sbarazzarsi di parte della refurtiva per darsi alla fuga. Il tentativo si sarebbe però rivelato vano e nel corso della successiva perquisizione del loro veicolo sono stati rinvenuti e sequestrati numerosi prodotti, a quanto pare frutto di precedenti attività illecite, tra cui cinque confezioni di champagne e numerosi cosmetici (profumi, creme viso, trucchi, spazzolini elettrici, lamette da barba, olio per i capelli nonché crema per dentiere). Un bottino dal valore complessivo superiore ai 7mila euro, considerando anche quanto arraffato nelle precedenti azioni. Già, perché in base a quanto riportato poi dai media locali, ulteriori accertamenti condotti in un secondo tempo dalle forze dell'ordine avrebbero consentito di far emergere il coinvolgimento del gruppo in altri atti analoghi portati a termine nelle province di Terni e Perugia, oltre che nel viterbese e sul territorio romano.

Con un "modus operandi" ormai consolidato: secondo gli inquirenti, i rom partivano dal campo situato nella periferia romana alla ricerca di negozi da colpire e non esitavano a percorrere centinaia di chilometri per arrivare agli obiettivi, in diversi casi. Dopo aver scelto l'obiettivo, due di loro provvedevano ad occultare la merce negli zaini o nelle tasche degli indumenti, mentre gli altri osservavano la situazione ed avvertivano tempestivamente i complici in caso di pericolo. Già in passato erano stati scoperti, ma il "passo falso" compiuto ad Orte ha perso consentito a chi indaga di assimilare quel tentativo di furto (sventato) ad altri atti predatori avvenuti in tre punti vendita della catena "Acqua & Sapone" situati fra Roma e Perugia. Le denunce presentate dai responsabili dei suddetti negozi combaciavano oltretutto con gli oggetti trovati nel mezzo con cui i sospettati si spostavano.

Dopo esser stati denunciati a piede libero però, questi ultimi hanno avuto modo di fare ritorno al campo.

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