Guerra in Ucraina

Sallusti sbotta: "Quello è un palazzo di m...". Poi lascia lo studio

L'ira di Alessandro Sallusti: "Quello che hai alle spalle è un palazzo di m...! Lì il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso". Poi abbandona il collegamento

Sallusti sbotta: "Quello è un palazzo di m...". Poi lascia lo studio

L'ultima puntata di Non è l'arena è stata piuttosto movimentata. Fin da subito una parte del web è andata sulle barricate e ha aspramente criticato la presenza di Massimo Giletti a Mosca, visto come un pretesto per fare da megafono ai russi. A creare ulteriori discussioni è stata anche l'intervista a Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo, che ha avuto un duro confronto con il conduttore della trasmissione in onda la domenica sera su La7.

Non è passata di certo inosservata la durissima reazione di Alessandro Sallusti che, dopo aver esternato tutte le perplessità e le aspre critiche del caso, ha preferito abbandonare il collegamento. Il giornalista non ha usato mezzi termini e ha condannato con parole durissime le modalità operative con cui Massimo Giletti ha portato avanti la trasmissione, come se ci fosse una sorta di sottomissione alla propaganda della Russia.

All'inizio Sallusti si era detto contento della diretta di Giletti da Mosca, fiducioso del fatto che avrebbe parlato al popolo russo piuttosto che agli italiani. Così però non è stato: Sallusti ha parlato di "asservimento totale" a quella che ha definito essere la "peggiore propaganda che ci possa essere". In tal senso non ha gradito l'aver utilizzato "gli utili idioti che non mancano mai".

Infatti è proprio su questo punto che Sallusti ha perso la pazienza e, senza mandarle a dire, ha espresso la sua chiarissima opinione: "In quel palazzo che hai alle spalle sono stati organizzati, decisi e messi in pratica i peggiori crimini contro l'umanità del secolo scorso e di questo secolo". Subito dopo ha rincarato la dose senza alcun ripensamento: "Quello è un palazzo di merda".

Sallusti ha invitato Giletti ad armarsi di coraggio e dire in maniera pubblica ai suoi interlocutori che in quel palazzo "il comunismo ha fatto le più grandi tragedie del secolo scorso e di questo secolo". Il giornalista non ha mai nascosto la propria stima verso il conduttore di Non è l'arena, ma si è definito rattristato dal modo in cui "una cretina" si è comportata nel corso della trasmissione: "A me fa tristezza vedere un giornalista che stimo venir chiamato 'bambino' e 'incompetente' da una cretina".

Il riferimento è all'intervista di Giletti a Maria Zakharova, portavoce del ministero degli Esteri russo. Per questo Sallusti ha detto di non avere intenzione di fare la foglia di fico "a quegli altri due coglioni che hai di fianco". A quel punto ha annunciato la volontà di alzarsi e andarsene, rinunciando anche al compenso pattuito.

"A questa sceneggiata io non voglio più partecipare", ha concluso Sallusti prima di abbandonare il collegamento.

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