"Se torni a casa ti ammazzano". Saman era stata avvisata

Spuntano nuovi dettagli sulla scomparsa di Saman. Gli assistenti sociali avrebbero avvertito la ragazza del pericolo di ritornare in famiglia

"Se torni a casa ti ammazzano". Saman era stata avvisata

I servizi sociali l'avevano avvertita: "Se torni a casa rischi di essere portata in Pakistan o che ti ammazzino". Ma Saman non aveva voluto sentire ragioni certa della riappacificazione coi genitori dopo la denuncia per induzione al matrimonio. Un'ingenuità, un errore di valutazione che potrebbe aver pagato con la vita: dagli inizi di maggio non si hanno più sue notizie. E la Procura di Reggio Emilia ritiene sempre più verosimile l'ipotesi che la 18enne sia stata vittima di un drammatico "delitto d'onore".

"Se torni a casa ti ammazzano"

Saman aveva lasciato la struttura protetta di Bologna, in cui era ospite da qualche mese, per far ritorno a Novellara. A nulla è servito che gli assistenti sociali la mettessero in guardia dai genitori, era certa che le incomprensioni si sarebbero risolte. Dopotutto, altro non chiedeva che vivere liberamente la sua giovane età. "Nessuno poteva obbligare la ragazza a rimanere in comunità senza la sua volontà né impedirle di far ritorno nella casa dei genitori visto il raggiungimento della maggiore età.- spiega al quotidiano La Nazione il sindaco di Novellara, Elena Carletti - I servizi sociali le hanno ripetutamente spiegato i rischi legati alla sua condizione quelli che poteva correre". E allora, perché quel dannato 11 aprile ha lasciato la casa famiglia? Resta il mistero.

L'ipotesi di un "delitto d'onore"

Forse, Saman voleva rincongiungersi con i suoi familiari spiegando loro che amava un altro ragazzo. Quel fidanzato segreto con cui aveva progettato di lasciare la piccola cittadina del Reggiano per ritrovare un po' di serenità. Una relazione che i genitori non avrebbero visto di buon occhio preferendo al giovane pretendente - anch'egli pachistano - un parente lontano. A quel punto, la diciottenne si sarebbe opposta sfidando i rigidissimi dettami della sua famiglia. Ed è per questo motivo che, secondo gli investigatori, Saman sarebbe stata uccisa: un delitto d'onore.

Il video sospetto

C'è un video che getta ombre sui genitori della ragazza, Shabbar, 46 anni e Nazia Shaheen, 47. È la continuazione del filmato acquisito dalle telecamere di sorveglianza nei pressi dell'abitazione di famiglia. È il 30 aprile, la data del presunto delitto. Nella sequenza, le immagini ritraggono Saman uscire - con uno zaino di colore chiaro in spalla - coi genitori, andando dietro casa. Qui, secondo gli investigatori, sarebbe stata consegnata allo zio, ritenuto l'esecutore materiale dell'omicidio. Passano dieci minuti e i genitori rientrano in casa, comparendo davanti alle telecamere, senza Saman. Il padre, poco dopo, esce ancora di casa, si dirige ancora nei campi e ritorna nuovamente nell'abitazione. Ma stavolta con lo zainetto che indossava la figlia poco prima. In quel lasso di tempo i carabinieri pensano che la giovane sia stata ammazzata. E il suo corpo poi occultato nella zona agricola, chissà dove. Anche ieri le ricerche non hanno dato esito e nei prossimi giorni si chiederà aiuto alla tecnologia: un elettromagnetometro in grado di scandagliare il sottosuolo in profondità.

Intanto, sul fronte giudiziario, il pm attende di fissare l'incidente probatorio per ascoltare il fratello 16enne che avrebbe confidato agli inquirenti che ad ammazzare Saman sarebbe stato lo zio Danish Hasnain, 33 anni.

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