Finalmente, a ridosso delle elezioni, un primato dell'Italia ci conforta e ci inorgoglisce e ci indica una direzione politica che nella cultura e nella storia di Italia e di Roma riconosce il suo futuro, palese, ovvio, intuitivo benché nessuno lo abbia convintamente sostenuto, contro l'evidenza; e il partito dell'ignoranza aspiri al potere negando competenze e capacità individuali. L'università La Sapienza di Roma è la prima al mondo nell'insegnamento dell'Arte antica: i dati diffusi oggi esaltano la tradizione umanistica dell'ateneo, valorizzando l'immagine della cultura italiana all'estero. È la prima volta che un'università italiana conquista la prima posizione assoluta nella classifica internazionale QS, superando i consacrati atenei anglosassoni: la Sapienza eccelle nel settore Classics & Ancient history, secondo il ranking by subject diffuso il 28 febbraio.
È anche il primo segnale di Rinascimento per Roma, che, nella percezione generale era scesa alla lacrimevole rappresentazione del sindaco Raggi, promotrice di grattacieli per pura speculazione, indifferente alla distruzione di ville liberty e degli Anni trenta.
Un segnale intrinsecamente politico, nella coerenza di un primato della conoscenza nella città più bella del mondo. Chi oggi la governa ne è così ignara che è occorso commissariarla, attraverso La Sapienza, da parte di un organismo straniero. Lode al rettore Eugenio Gaudio.
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