Coronavirus

Scuole, il ministero valuta 3 date per la riapertura: spunta un'ipotesi estrema

C'è anche uno scenario clamoroso: gli studenti potrebbero non tornare sui banchi, ma l'anno sarebbe salvo. Gli esami saranno più leggeri

Scuole, il ministero valuta 3 date per la riapertura: spunta un'ipotesi estrema

A meno di clamorosi ripensamenti dell'ultima ora, si assisterà al prolungamento della sospensione delle attività didattiche. Come spiegato nella giornata di ieri dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, le decisioni prese anche nell'ambito delle scuole "non potranno che essere prorogate". Intenzione che appare sempre più probabile considerando il quadro emergenziale che si fa sempre più grave e preoccupante: l'ultimo bollettino diramato dal capo del Dipartimento della protezione civile Angelo Borrelli parla di 3.405 vittime totali (+427) e di 33.190 persone positive (+4.480). Perciò gli scenari relativi al ritorno sui banchi di scuola restano molteplici. Il ministro Lucia Azzolina ha fatto sapere che almeno per il momento non esiste una data certa per la riapertura poiché "tutto dipende dall'evoluzione di questi giorni, dallo scenario epidemiologico": dunque le lezioni riprenderanno regolarmente solamente "quando avremo la certezza di assoluta sicurezza".

Al Ministero dell'Istruzione si sta ragionando su tre date precise, ma molto dipenderà dalla piega che i contagi prenderanno: non a caso tutte le parti hanno chiesto agli italiani di applicare il buonsenso nella loro quotidianità. La stessa Azzolina si è appellata alla "massima responsabilità" altrimenti i tempi per il ritorno alla normalità saranno sempre più lunghi.

Le date al vaglio

Come riportato da La Repubblica, una fonte del dicastero di Viale Trastevere ha annunciato che una strada possibile è anche quella più drastica: gli studenti potrebbero non tornare nelle proprie scuole. Epidemiologi e statistici hanno sottolineato che il solo punto di riferimento possibile è quello della Cina con i suoi 100 giorni di inizio e fine positività: con un picco a metà aprile, i tempi di guarigione per l'Italia potrebbero collocarsi verso inizio giugno.

Il primo incontro disponibile per decidere il futuro dell'Istruzione dovrebbe tenersi martedì 31 marzo. Le date al vaglio sono attualmente 3: un rientro dopo Pasqua (dunque mercoledì 15 aprile, ma sembra essere quella meno probabile), una riapertura tra il 4 e il 15 maggio (in tal modo sarebbe possibile effettuare verifiche e interrogazioni in classe) e la soluzione del non ritorno. Il ministro Azzolina ha comunque assicurato che l'anno scolastico "sarà messo in sicurezza" e gli allungamenti non sarebbero una soluzione corretta nei confronti di coloro "che si stanno impegnando sulle lezioni online". E proprio in tale direzione si intende proseguire: "Se andrà bene, non servirà proseguire a giugno".

Infine si registra molta preoccupazione da parte di coloro che dovranno sottoporsi all'esame di Maturità e a quello di terza media: la Azzolina ha precisato che le modalità di svolgimento si adatteranno al contesto e che si sta studiando una versione più leggera che tiene conto delle difficoltà incontrate da studenti e docenti nel corso di questo (mezzo) anno scolastico.

Commenti