Il consigliere sui migranti di Papa Francesco sarebbe un uomo che ha lavorato per Goldman Sachs e che appartiene al gruppo Bilderberg. La notizia è di quelle che solleticano gli animi dei complottisti. E infatti, alcuni sono arrivati a definire Peter Sutherland come il "suggeritore" di Bergoglio in materia d'immigrazione. Ma chi è l'uomo in questione? Peter Sutherland è stato un politico e un dirigente d'azienda irlandese. Membro del Fine Gael, cioè del partito popolare in Irlanda, Sutherland oggi è effettivamente il presidente della Commissione cattolica internazionale per le migrazioni. Un incarico che gli sarebbe stato conferito proprio dal pontefice argentino nel 2015. Prima di questo, però, Sutherland ha ricoperto molti altri ruoli: giovanissimo attorney general del governo irlandese, commissario europeo per la concorrenza, gli affari sociali e l'istruzione, commissario per la concorrenza e le relazioni con il Parlamento europeo, direttore del WTO, ma soprattutto ex direttore esecutivo di Goldman Sachs e, da quanto appreso qui, membro della commissione trilaterale del gruppo Bilderberg, di cui avrebbe presieduto la sezione europea per circa un decennio. Per qualche "antibergogliano", insomma, l'uomo è il consigliere di Papa Francesco in materia d'immigrazione.
A suscitare le critiche di chi ha segnalato la presunta vicinanza culturale tra Sutherland e Bergoglio, tuttavia, sono soprattutto le posizioni espresse dal banchiere irlandese nel corso degli anni. "Nel 2012 il rappresentante speciale delle Nazioni Unite per la migrazione internazionale, l’irlandese Peter Dennis Sutherland, diceva ai suoi colleghi che l’Europa "dovrebbe fare del suo meglio per indebolire (to undermine) la "omogeneità" nazionale dei suoi paesi membri. Forse Sutherland, già presidente non esecutivo di Goldman Sachs International e commissario europeo per la Concorrenza sotto la presidenza di Jacques Delors, potrà dirsi parzialmente soddisfatto di questi tempi", ha scritto la redazione de Il Foglio in un articolo del 6 luglio del 2017. Sutherland, insomma, sarebbe un teorico della società aperta, libera e senza frontiere. La stessa che Papa Francesco promuoverebbe, secondo i suoi detrattori, attraverso una "teologia dell'immigrazionismo". Il filosofo Diego Fusaro, del resto, si è spinto a dire, in occasione dell'omelia di Natale del Papa, che questa è sembrata ispirarsi più a Soros che a Gesù Cristo. Difficile, insomma, interpretare come uno scandalo la nomina vaticana di Sutherland, considerato anche l'antibergoglismo militante delle fonti che in questi giorni hanno segnalato la cosa, le stesse che hanno sottolineato la presunta contiguità del pontefice argentino con la finanza internazionale.
Fatto sta che Sutherland, come riscontrabile qui, è il presidente della Catholic Migration Commission. Che Sutherland sia anche il "consigliere" di Bergoglio per quanto riguarda i migranti, invece, appare una tesi decisamente inverosimile.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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