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Se la Ue finanzia la carne finta coi soldi per il post-Covid

Due aziende olandesi finanziate con due milioni di euro del programma React Eu per "la produzione di carne sintetica". La protesta del Pd: "La Commissione Ue spieghi"

Se la Ue finanzia la carne finta coi soldi per il post-Covid

Quando ci dicevano che il Covid avrebbe cambiato per sempre le nostre vite, nessuno si immaginava che sarebbe stato a tal punto da ritrovarci con le stampanti 3d in macelleria. L'immagine potrà sembrare esagerata. Eppure, anche se è probabile che non sarà il macellaio di fiducia a maneggiare i complessi macchinari, sembra essere proprio questa la direzione di marcia. Almeno in Olanda, dove due aziende che producono carne sintetica attraverso cellule staminali animali avrebbero ricevuto un finanziamento europeo da due milioni di euro proprio grazie ai fondi pubblici destinati alla ripresa post-pandemia.

A denunciarlo sono due europarlamentari del Pd, Pina Picierno e Paolo De Castro, che hanno chiesto spiegazioni alla commissione europea per sapere "su quali basi e per quali ragioni il progetto Feed for Meat delle aziende olandesi Nutreco e Mosa Meat ha recentemente ricevuto una sostanziale sovvenzione di 2 milioni di euro dal programma React Eu con l'obiettivo di sviluppare la produzione alimentare cellulare e la produzione di carne sintetica". Gli eurodeputati Dem obiettano che non solo la produzione di carne cosiddetta "cell based" abbia poco a che fare con la ripresa economica post-Covid, ma che oltretutto non si conosca quale sia l’impatto delle bistecche "in vitro" sulla salute umana.

"Sono necessarie risposte dettagliate – incalzano i due parlamentari - soprattutto perché, allo stato attuale, sono sconosciuti o non comprovati gli aspetti benefici, dal punto di vista del benessere animale o di salute umana, del consumo e della produzione di carne sintetica". "Senza dimenticare – prosegue la nota diffusa dai Dem - che il programma React Eu è uno strumento creato per stimolare la ripresa economica dopo la grave crisi causata dal Covid-19 nelle regioni europee più colpite. Non si comprende dunque il nesso logico con un impegno finanziario così corposo per produrre carne sintetica".

Il mercato della carne sintetica, secondo i due rappresentanti italiani, non solo non aiuta la ripresa economica ma rischia di avere conseguenze nefaste anche sulla sostenibilità. "L'impatto ambientale, derivante dall'intenso consumo energetico e di risorse, rischia di essere più elevato di quelli generato dagli allevamenti, mettendo così a repentaglio la vita nelle zone rurali e distorcendo la concorrenza con gli agricoltori europei", mettono in guardia i deputati.

Discorso diverso per le casse delle aziende che producono i surrogati della carne. Il business, infatti, sembra essere molto redditizio. Non è un caso che, come ricorda Il Messaggero, la start up di Los Angeles leader nella produzione di "hamburger" vegetali dal nome evocativo, Beyond Meat, ha tra i suoi fan e finanziatori gente del calibro di Bill Gates e Leonardo Di Caprio. La carne prodotta in laboratorio moltiplicando le cellule staminali degli animali o, nella versione vegan, utilizzando le proteine vegetali - è la molecola della soia, che contiene naturalmente ferro, a dare il gusto della vera carne - è considerata uno strumento per ridurre l’impatto sul clima.

Ed ormai, dopo il via libera delle scorse settimane all’utilizzo delle cavallette nell’industria alimentare, che segue di qualche mese lo sdoganamento delle larve della tarma della farina, l’Ue sembra sempre più decisa ad promuovere il cibo "sostenibile", anche se si tratta di insetti o di carne in provetta. È il progresso, bellezza.

Allevatori e consumatori se ne faranno una ragione.

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