Questa mattina mi sono convinto che mio padre non è morto, e che i quotidiani che hanno dato notizia della sua scomparsa hanno partecipato a una operazione di marketing, abilmente orchestrata da mia sorella per lanciare il suo ultimo libro Canale di cuori (Skira), con la trovata emotiva della morte dello scrittore, come fece con i finti funerali di Umberto Eco, che, come sappiamo, è in ritiro da quasi due anni a Monte Cerignone. Così oggi, come sempre, andrò a casa a Ro a trovare Nino, e lo vedrò, seduto sulla sua poltrona rossa, leggere sornione il giornale che parla dei suoi libri, mentre il grande Fiume scorre sereno alle sue spalle. La morte non esiste, penserà. «È una manovra dei giornali di regime che hanno voluto impressionare mio figlio, diffondendo una fake news, come si dice oggi. Io sono qui, tranquillo come sempre, ad aspettarlo per consegnargli la prima copia del libro che ha tanto voluto, anche se non so come dirgli che Elisabetta ha voltato il titolo originale Il Po della gnocca in Canale di cuori, per rispetto della mia età e del mio decoro». Poi si metterà a dormire, riprendendo il ritmo di sempre. Si sveglierà per dettare i suoi ricordi.
Qualcuno gli parlerà della cerimonia celebrata dal vescovo Negri che ha illustrato quei meriti e quelle virtù che l'avrebbero messo in buona luce davanti al Padre eterno, e lui ascolterà in silenzio, pensando a come va il mondo e a come sono strani gli uomini.
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