Cronache

Sea Watch, i 5 minuti di terrore della Gdf: "Il bestione d'acciaio su di noi"

Il racconto delle Fiamme Gialle: "Sea Watch con 600 tonnellate contro la nostra motovedetta. Potevamo morire..."

Sea Watch, i 5 minuti di terrore della Gdf: "Il bestione d'acciaio su di noi"

Quello della Guardia di Finanza è un racconto drammatico. La manovra spericolata della Sea Watch che sotto il comando di Carolina Rackete ha tentato di schiacciare una motovedetta delle fiamme gialle fa parecchio discutere. La capitana di Sea watch è accusata di tentato naufragio, un reato per cui sono previsti fino a 12 anni di carcere. Adesso i militari che si trovavano a bordo di quella motovedetta che è rimasta tra la nave e la banchina raccontano cosa è accaduto. Le fiamme gialle all'Adnkronos ripercorrono quanto accaduto questa notte: "Abbiamo rischiato di morire schiacciati da un bestione di 600 tonnellate, sono stati momenti di puro terrore nella notte. Dicono di salvare vite umane e poi rischiano di ammazzare uomini dello Stato. Da parte del Comandante è stata un'azione Criminale. Punto".

Poi l'affondo da parte delle Fiamme gialle che descrivono la manovra da pirata della Rackete: "È stata un'azione criminale - raccontano ancora fonti Gdf - la motovedetta è rimasta schiacciata sulla banchina. Se ci fosse stato maestrale come questa mattina sarebbe stata una tragedia. Non sappiamo come sarebbe finita. I ragazzi hanno rischiato di morire". Poi il racconto dei militari si fa sempre più drammatico: "La motovedetta di appena dodici metri aveva addosso quel bestione di acciaio di oltre 600 tonnellate, poteva finire male per gli uomini della Guardia di Finanza". Tanto spavento per i finanzieri a bordo. "Ma hanno mantenuto la calma e sono riusciti a salvarsi - dicono ancora fonti gdf- la Sea Watch è entrata in porto fregandosene della motovedetta della Guardia di Finanza che ha tentato di impedire l'attracco".

Momenti di paura che sono durati "più di cinque minuti, cinque minuti di puro terrore". La motovedetta della Guardia di Fianzna è rimasta tra il muro della banchina e la nave. Non ha ascoltato l'alt intimato dai militari e ha proseguito la sua corsa verso il molo. La Rackete è andata avanti senza assolutamente preoccuparsi dell'incolumità dei finanzieri che hanno cercato in ogni modo, facendo la spola da una estremità all'altra del molo, di evitare l'attracco della nave. La manovra della Sea watch è stata "condannata" anche dal procuratore di Agrigento, Luigi Patronaggio: "Le ragioni umanitarie non possono giustificare atti di inammissibile violenza nei confronti di chi in divisa lavora in mare per la sicurezza di tutti".

Durissimo anche il commento del ministro degli Interni, Matteo Salvini: "Stanotte comportamento CRIMINALE della comandante della nave pirata che ha tentato di schiacciare contro la banchina del porto di Lampedusa una motovedetta della Guardia di Finanza, con l'equipaggio a bordo, mettendo a rischio la vita degli agenti. DELINQUENTI!". Infine il viceministro dell'Economia e delle Finanze, Laura Castelli, ha sentito telefonicamente il Comandante Generale della Guardia di Finanza, Giuseppe Zafarana, per accertarsi delle condizioni di salute dei militari che erano a bordo della motovedetta della GdF.

Nel corso del breve colloquio, il viceministro ha ringraziato il Generale Zafarana per "il lavoro che gli uomini e le donne della Guardia di Finanza fanno quotidianamente con professionalità, anche a rischio della propria vita, per servire lo Stato".

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