Cronache

Si spaccia per Giulia Bongiorno per truffare un albergo: beccata

Una donna è stata condannata a un anno e sei mesi per aver tentato di truffare un hotel spacciandosi per l'avvocato e senatrice della Lega Giulia Bongiorno

Si spaccia per Giulia Bongiorno per truffare un albergo: beccata

Si è spacciata per l’avvocato e senatrice della Lega Giulia Bongiorno e ha tentato di truffare un albergo di Sabaudia, sul litorale della provincia di Latina. Una donna, S.V. le sue iniziali, ha patteggiato una pena a un anno e sei mesi di reclusione, con pena sospesa.

"Sono l'avvocato Giulia Bongiorno". Una telefonata per la truffa

Un tentativo di truffa, quello orchestrato, che era stato studiato nei minimi particolari, come racconta il quotidiano Latina Oggi. I fatti sono avvenuti tra il 18 e il 20 settembre del 2020. La donna conosceva l’albergo in questione, forse vi aveva anche soggiornato, tanto da essere informata della tipologia di servizi offerti: una base utile per mettere a punto il proprio piano e ottenere così un rimborso. Di certo in quell’albergo, in passato, aveva trascorso alcuni giorni di relax l’avvocato Giulia Bongiorno. E proprio per lei s’è fatta passare la donna finita sul banco degli imputati. S.V. ha contattato telefonicamente l’albergo parlando prima con la reception e poi col direttore dell’hotel. Voleva un rimborso per alcuni servizi che non sarebbero stati effettuati. In tutto, poco meno di 500 euro. Per rendere maggiormente credibile la sua richiesta, aveva inviato tramite posta elettronica una nota, riproducendo la carta intestata della penalista e senatrice della Lega, all’epoca dei fatti componente della Commissione Giustizia del Senato. I titolari dell’albergo non sono però caduti nel tranello e hanno presentato regolare denuncia. Tanto che il caso è finito in Procura e la donna ha dovuto rispondere di sostituzione di persona e truffa. Le indagini della polizia postale hanno portato a identificare la presunta truffatrice.

Il patteggiamento e la condanna a un anno e 6 mesi

Davanti al giudice del Tribunale di Latina Giuseppe Cario l’imputata ha accettato il patteggiamento della pena.

Per lei una condanna a un anno e sei mesi di reclusione, pena sospesa e infine non menzione.

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