Fdi "incastra" Di Maio sull'ong Africa Milele

Fdi alza il tiro sul caso di Silvia Romano: interrogazione al governo su Africa Milele. Per la Montaruli è il caso di chiarire molti aspetti: dalle tempistiche alla organizzazione interna della Ong, passando per la presunta mancata segnalazione della presenza della Romano all'ambasciata

Fdi "incastra" Di Maio sull'ong Africa Milele

Fratelli d'Italia ha presentato al governo un'interrogazione tesa a domandare sicurezza e chiarimenti in relazione alle attività delle Ong. La richiesta è generale, ma vale in primis per Africa Milele. La vicenda di Silvia Romano continua a far discutere. Anche la madre della ragazza ha espresso delle opinioni chiare su alcuni degli elementi, per niente di contorno, della storia della ragazza che ora ha scelto di chiamarsi Aisha, come una delle mogli di Maometto.

Oggi la giovane cooperante ha anche ringraziato attraverso Facebook i musulmani italiani per le manifestazioni di solidarietà seguite al ritorno in patria. Ma la conversione all'islam della giovane è soltanto uno degli aspetti più discussi in queste ore. Un altro focus riguarda la sicurezza che le Ong come Africa Milele - quella con cui Silvia Romano ha deciso di partire - dovrebbero sempre garantire quando si tratta di predisporre, coordinare ed accompagnare azioni di volontariato nelle zone a rischio del mondo.

Quello che il partito guidato da Giorgia Meloni ha domandato al ministro Luigi Di Maio, il vertice del Dicastero degli Esteri, è molto semplice: "Controlli anche sulle Ong più piccole e meno strutturate, a partire dalla Africa Milele Onlus". L'onorevole Augusta Montaruli, che è l'autrice dell'interrograzione, ne ha parlato a IlGiornale.it: "La cooperazione è una cosa seria - dichiara la deputata torinese - . Non può essere trattata alla stregua di una gira da chi deve avere anche il compito di tutelare i nostri connazionali".

C'è insomma chi pensa che l'Ong Africa Milele potesse quantomeno agire in maniera diversa, tutelando meglio Silvia Romano e la sua attività da cooperante. Bisognerà vedere quando arriverà in commissione la risposta dell'esecutivo giallorosso. La replica di Di Maio avrebbe il compito dipanare parecchi dubbi, che vanno dalla sicurezza del villaggio - sicurezza che sarebbe stata nelle mani dei Maori - alla presunta mancata segnalazione da parte di Africa Milele all'ambasciata della presenza della Romano in quel territorio.

Per il resto, l'interrogazione della Montaruli segnala pure come la Romano sarebbe partita per l'Africa poco dopo essere entrata in contatto con l'Ong. Il tempo trascorso tra l'adesione ad Africa Milele e la partenza, insomma, sarebbe stato davvero breve. E magari non utile per una vera formazione da cooperante: "La Romano - insiste la Montaruli - era giovane, inesperta ed appena laureata in mediazione. Nello stesso anno di laurea, sarebbe venuta in contatto con la Ong, sarebbe partita e sarebbe stata rapita". Un fattore che, se fosse confermato nelle tempistiche, farebbe pensare. La Montaruli ipotizza infatti un "ingaggio frettoloso, senza specifica formazione e preparazione".

Poi viene sollevata la questione del villaggio kenyota in cui la Romano è stata inviata: Chamaka. Ecco, stando alla interrogazione della parlamentare di Fdi, quel luogo non presenta prossimità con le centrali di polizia. Il presidio più vicino dista 10 km. Ma non è tutto. La Montaruli nel testo della interrogazione segnala pure come "la ONG avrebbe sede nella casa di Lilian Sora (la fondatrice di Africa Milele)" e safebbe "priva di dipendenti".

E ancora Africa Milele si "avvallerebbe solo di volontari" e non sarebbe "sufficientemente strutturata per operare in zone a rischio", in quanto "priva di standard di sicurezza".

Come premesso, le questioni poste non sono secondarie. Anche perché il caso della Romano può essere analizzato affinché episodi di questa tipologia non si ripetano.

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