Lo hanno pedinato per mesi cercando di capire se quella segnalazione avesse un riscontro. Quando lo hanno intercettato hanno scoperto il modus operandi di un insospettabile operaio quarantacinquenne: prometteva sigarette, colazioni al bar e soldi in cambio di prestazioni sessuali.
La Squadra Mobile di Palermo, in esecuzione di un’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, ha tratto in arresto un palermitano, incensurato e celibe, indagato per il reato di induzione alla prostituzione nei confronti di due minori di 14 e 16 anni.
Nei confronti di uno dei due ragazzini è stata contestato all’uomo anche il reato di violenza sessuale, per avere abusato delle sue condizioni di inferiorità psichica. A far scattare le indagini, iniziate lo scorso settembre, è stata la responsabile della casa famiglia dove era ospite una delle vittime. La donna aveva notato un repentino e sospetto mutamento nel comportamento del giovane; al contempo aveva scoperto alcune conversazioni dall'evidente tenore sessuale intrattenutte dal ragazzino in una chat di messenger.
La donna ha allertato gli agenti specializzati della sezione “Reati in danno di minori e reati sessuali” della Squadra Mobile che hanno, quindi, cominciato ad indagare sulla vicenda stringendo il cerchio attorno all'uomo.
Le indagini sono state coordinate dai Sostituti Procuratori Ilaria De Somma e Maria Rosaria Perricone, componenti del Pool diretto dal Procuratore Aggiunto Annamaria Picozzi specializzato nelle indagini sui reati di tale natura.
L'indagato è stato pedinato mentre contestualmente si è proceduto all'audizione protetta dei minori coinvolti.
L’uomo, al termine degli adempimenti di rito, è stato condotto al carcere Pagliarelli di Palermo
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