Cronache

"Tanti preti e suore col vizio del porno". La stoccata di Bergoglio

Il Papa invita i seminaristi a non diventare "zitelloni" e li mette in guardia dalla tentazione della pornografia digitale

"Tanti preti e suore col vizio del porno". La stoccata di Bergoglio

Non è la prima volta che Francesco se la prende con i preti che definisce "zitelloni". Lo ha rifatto lunedì nell'udienza concessa ai seminaristi e ai sacerdoti che studiano a Roma, ricevuti in Vaticano. Nel dialogo, il cui testo è stato reso pubblico oggi dalla Sala stampa della Santa Sede, ha messo in guardia i futuri preti dal pericolo di diventare funzionari. Chi vive questa vocazione come un impiego, secondo il papa finisce per trasformarsi in un "zitellone, con tante abitudini maniacali, è un nevrotico quotidiano". A questo monito, ha subito aggiunto la richiesta di non inseguire a tutti i costi la carriera e a non tramutarsi in "sacerdoti arrampicatori", ritenendo questa fattispecie di religioso "un traditore".

Ma il papa non si è limitato a ciò nel suo elenco di consigli ai seminaristi: a chi gli chiedeva come rapportarsi con il mondo digitale, Bergoglio ha confidato il suo primo impatto con il telefonino che gli fu regalato trent'anni fa. "No, questo non ce la faccio ad usarlo", ha raccontato di aver risposto una volta scartato il dono. Poi però decise di fare una prova, scegliendo di chiamare la sorella ma subito dopo chiese di cambiare regalo. Al tempo stesso, il pontefice ha esortato i futuri preti a non fare come lui e ad utilizzare gli strumenti digitali come "aiuto per comunicare". Tuttavia, Francesco si è mostrato consapevole delle insidie che il mondo del web e dei social nascondono e non ha nascosto che a cadere in tentazione possono essere i religiosi stessi. In particolare, l'attenzione del papa si è concentrata sulla pornografia digitale riconoscendo che è "una realtà" anche per "i sacerdoti, i seminaristi, le suore, le anime consacrate". Da qui il monito papale: "ll cuore puro, quello che riceve Gesù tutti i giorni, non può ricevere queste informazioni pornografiche che oggi sono all'ordine del giorno", ha detto durante l'udienza. Inoltre, ha invitato i seminaristi a bloccare l'accesso alla pornografia digitale sui dispositivi mobili per "non avere la tentazione", spiegando che questo tipo di dipendenza "indebolisce l'anima" e ricordando che "il diavolo entra da lì".



La questione della diffusione della pornografia era già stata affrontata diverse volte dal papa che lo scorso giugno, nell'udienza ai rappresentanti della Federazione delle famiglie cattoliche, l'aveva inserita tra le cause della denatalità e definita "un attacco permanente alla dignità dell'uomo e della donna".

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