L'ingegner Mauro Moretti, ex ad di Ferrovie dello Stato (Fs) e di Rete Ferroviaria Italiana (Rfi) è stato condannato nel processo di appello bis a cinque anni di reclusione per la strage Ferroviaria di Viareggio. Nel primo appello, Moretti era stato condannato a 7 anni rinunciando alla prescrizione dell'accusa di omicidio colposo plurimo. Sono stati assolti, invece, tre dei 15 imputati: Joachim Lehmann, responsabile e supervisore esami Jungenthal (l'azienda tedesca che svolse le revisioni sull'asse che poi "criccò" causando il deragliamento del treno), Francesco Favo, addetto alla sicurezza di Rfi, e Emilio Maestrini, responsabile dell'unità produttiva direzione ingegneria, sicurezza e qualità di Trenitalia.
Le condanne
Sono state tutte ridimensionate le pene richieste dall'accusa per i manager delle Ferrovie e per i dirigenti, gli amministratori e tecnici di imprese ferroviarie estere. Sono stati condannati per disastro ferroviario gli ex manager del gruppo Fs, Michele Mario Elia (ex ad Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni, Mario Castaldo (direttore Divisione Cargo Trenitalia) a 4 anni. Pioggia di condanne anche per gli imputati tedeschi: 6 anni a Rainer Kogelheide ad di Gatx Rail Germania e a Peter Linoswki responsabile manutenzione Gatx; 5 anni e 4 mesi a Johannes Mansbart (ad Gatx Rail Austria), 5 anni 6 mesi e 20 giorni a Roman Mayer (responsabile manutenzione Gatx Austria); 4 anni 5 mesi e 20 giorni a Helmut Brodel (responsabile officina Jugenthal); 4 anni e 5 mesi a Uwe Kriebel operatore di sala alla Jugenthal; 4 anni e 8 mesi a Andrea Schroter tecnico di Jugenthal.
Gli imputati, dodici su quindici, sono stati condannati per la strage di Viareggio, avvenuta alle ore 23.48 del 29 giugno 2009. Il disastro ferroviario causò la morte di 32 persone, tra le quali tre bambini di due, tre e cinque anni che furono travolti dalle fiamme divampate a seguito dell'espolsione di un carro cisterna nella stazione di Viareggio, in provincia di Lucca. Altre cento persone rimasero ferite.
La condanna dell'ex ad di Ferrovie
Nel primo appello, Mauro Moretti aveva incassato una condanna a 7 anni. Stavolta, su indicazione della Cassazione l'ex ad è stato assolto dall'accusa di non aver ordinato la riduzione della velocità per i treni merci. Alla lettura della sentenza Moretti non è era presente in aula ma il suo difensore, l'avvocato Ambra Giovene, ha definito la condanna "molto deludente" riservandosi di leggere le motivazioni tra 90 giorni. Per la prima volta in 13 anni di processo, quest'oggi Moretti ha reso dichiarazioni spontanee rivelando alcuni retroscena. A suo dire, Prodi lo incaricò nel 2006 di risollevare le sorti di Ferrovie dello Stato: "molto deludente". L'ex ad di Fs si è rivolto anche ai familiari delle vittime, che gli hanno dato le spalle per protesta. "Mi sono state attribuite frasi e comportamenti non rispettosi del vostro dolore - ha detto loro -. Mi sono state attribuite frasi e comportamenti non rispettosi del vostro dolore.Sono stato additato come persona fredda, insensibile; talvolta perfino disumana.
Non mi riconosco in quella descrizione. Sento di dire che se la rappresentazione di quelle frasi e quei comportamenti hanno causato in voi dolore e risentimento, non c'era nessuna intenzione da parte mia di suscitarli. E, per ciò, vi chiedo scusa ".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.