Cronache

È uno stupratore di minorenni. Ma lo assolvono perché immigrato

Il caso che fa discutere la Francia e l'Europa: la polizia lo definisce un "perdatore" ma viene assolto perché i suoi "codici culturali" non gli permettono di capire il reato

È uno stupratore di minorenni. Ma lo assolvono perché immigrato

Il verdetto del giudice sta facendo discutere tutta la Francia. Ed è un fulmine che si abbatte sui cieli d'Oltralpe proprio mentre Parigi è in fiamme per le proteste dei "gilet gialli" e le strade sono piene di cortei contro le violenze sulle donne. La sentenza, emessa il 21 novembre dalla Corte d'Assiste della Manche, ha assolto un immigrato autore di uno stupro perché i suoi "codici culturali" non gli avrebbero permesso di capire che non si può abusare sessualmente di una ragazza. Anche se minorenne.

Secondo quanto riporta Le Figaro, infatti, a prevalere in Aula è stata la tesi dell'avvocato difensore che, facendo il suo mestiere, è riuscito a liberare l'assistito. In sostanza il legale sarebbe riuscito a convincere il presidente della Corte che non c'erano elementi sufficienti per accertare la "costrizione, minaccia e sorpresa" che contraddistinguono secondo le leggi francesi una violenza sessuale. Sostanzialmente, il bengalese non sarebbe stato consapevole della mancanza di consenso della giovane vittima.

A far propendere verso questa decisione il fatto che l'imputato non avesse "i codici culturali" per capire ciò che stava commettendo. Bisogna però essere chiari: la vittima in questione era una ragazzina di 15 anni. Dunque minorenne. Il fatto non rende ancor più discutibile la sentenza emessa dalla Corte francese? Senza contare che l'uomo, spiega La Verità, aveva già collezionato precedenti per aggressione sessuale ai danni di un minore. Non solo. Secondo il capitano della polizia sentito in dibattimento, l'immigrato "considera le donne francesi come puttane, ha un comportamento da predatore". E, secondo i periti citati da Le Figaro, il bengalese ha una personalità "narcisista ed egocentrica, impregnata della cultura maschilista del suo Paese d'origine, dove le donne sono relegate al ruolo di oggetti sessuali". E sarebbe stata proprio la "cultura del suo Paese" a salvarlo dalla galera.

Anche in questo caso Macron è finito nel mirino delle opposizioni.

"Lasciamo che esista una cultura che permette agli uomini di violentare le donne? - ha scritto in una lettera aperta Valérie Boyer, deputata di Les Republicains - Un immigrato violenta due minorenni, resta libero, e un tribunale considera i "codici culturali" del criminale come circostanza attenuante?".

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