Suicidio (politico) di Letta, bacchettate a scuola e Piombino: quindi, oggi...

Quindi, oggi...: il paradosso del rigassificatore, i rischi per Meloni e gli operai di Mirafiori

Suicidio (politico) di Letta, bacchettate a scuola e Piombino: quindi, oggi...
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- io ho grande rispetto per vita, miracoli e scrittura di Natalia Aspesi. Però oggi le sue 48mila battute sull’aborto e Chiara Ferragni sono carta straccia. Inutile leggerle. Perché partono da un presupposto sbagliato, diremmo una fake news, secondo cui nelle Marche si faccia più fatica che altrove ad abortire

- in Missouri tornano le punizioni corporali per gli alunni indisciplinati. Le bacchette verranno applicate solo col consenso dei genitori e davanti a un testimone. Tanti nostri nonni sono cresciuti così senza grossi traumi

- una ragazza ha inventato una app per il reclutamento del personale. Il candidato registra un video, lo invia e l’intelligenza artificiale tramite un algoritmo estrapola indole e attitudini codificando il carattere del soggetto. Fico, fichissimo, brava lei. Ma che schifo: diventeremo automi anche nelle relazioni umane

- forse la Stampa non si è accorta che “gli operai di Mirafiori” il Pd lo hanno tradito molto tempo fa, non adesso che votano Giorgia. Sono secoli ormai che i dem rappresentano loro stessi e il circoletto tipo di un Calenda qualsiasi

- infatti gli operai dicono: perché dovrei votare Letta se difende la Fornero, non si impegna per tenere la Fiat in Italia e - soprattutto - se vuole l’obbligo scolastico fino a 19 anni col risultato che i figli restano a casa vita natural durante?

- per capire il dramma del gas, leggere, rileggere e imparare a memoria l’intervista a Paolo Scaroni, ex ad di Enel e Eni. Sintetizzo: “Oggi gli Usa pagano il gas un decimo dei Paesi europei: la nostra industria è in una posizione competitiva drammatica. Immaginiamo anche lo scenario migliore, con la guerra finita, i rigassificatori in funzione e nuovi fornitori. Bene, anche in quel caso pegheremmo il metano il doppio o il triplo degli Stati Uniti e anche della Cina. Stiamo costruiendo un’Europa strutturalmente debole sull’energia”. Game, set, match

- Enrico Letta: “Ingerenze di Mosca per favorire la destra”. Qui le opzioni sono due: o il segretario Pd è in possesso di informazioni sensibili che dovrebbe passare ai nostri servizi segreti; oppure sta sparando una colossale fake news per cui dovrebbe essere sbertucciato. Con l’aggravante di averla sparata ad un quotidiano internazionale straniero, rischiando così di compromettere la credibilità del Paese. Fermatelo, perché sta facendo una campagna elettorale deleteria. Per sé e per l’Italia

- sulla storia della spia russa, più che la grande capacità dell’eventuale 007 di Mosca di infiltrare la Nato, mi pare che a farci la figuraccia astrofisica siano i comandi dell’Alleanza di stanza a Napoli. Se si sono fatti fregare così, non c’è da stare poi così tranquilli. Ma è probabile si tratti di una tempesta in un bicchier d’acqua

- ha ragione Carlo Calenda quando riscrive lo slogan di Enrico Letta mettendo il faccio di Fratoianni in contrapposizione a quello del leader Pd. Enrico dice agli elettori: votate me o chi non vuole Draghi, me o chi è contro la Nato, e poi si allea con Sinistra Italiana che è esattamente espressione di quelle posizioni. Così pare schizofrenico

- Calenda che parla di cultura ai giovani su tik tok facendo video in auto senza cintura di sicurezza. Top

- ho scritto del rigassificatore di Piombino quando quasi nessuno se lo filava. E facevo notare che quel “no” del sindaco di Fdi avrebbe potuto essere un ostacolo per la corsa alla premiership nazionale di Giorgia Meloni. Come fai, in piena campagna elettorale, esporre le tue idee per abbassare le bollette se poi il tuo partito dice no ai rigassificatori? E ancora: ha senso sacrificare il consenso nazionale per una manciata di voti in una modesta cittadina toscana?

- vi racconto questa storia.

Beatrice Venezi è un direttore d’orchestra che fino all’altro ieri tutti elogiavano tanto da meritarsi l’invito tra gli applausi al festival di Sanremo. Poi si scopre che forse, chissà, potrebbe accettare una candidatura con Fratelli d’Italia e improvvisamente sta un po’ più sulle palle a tutti. Perché nel Belpaese troppo spesso non importa come dirigi, ma per chi voti

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