Il Tar del Lazio ha respinto il ricorso del Silb sulla chiusura delle discoteche e dà ragione al gioverno. Lunedì era stata annunciata un'azione da parte dell'associazione delle imprese dell'intrattenimento da ballo e spettacolo che chiedevano la riapertura immediata delle discoteche, chiuse domenica con effetto dal 17 agosto.
"Posizione Silb recessiva rispetto alla tutela della salute nel contesto della grave epidemia in atto. Tale interesse costituisce l'oggetto primario delle valutazioni dell'Amministrazione", ha affermato il giudice del Tar del Lazio. Si conferma quindi la chiusura anticipata della stagione e vedendo, di fatto, nelle discoteche un pericolo oggettivo per la diffusione ampia del coronavirus. Sono bastate meno di 24 ore al tribunale per rigettare il ricorso e confermare la decisione d'urgenza del governo sulla stretta delle discoteche. È una decisione cautelare monocratica, che fino al 7 settembre blinda la decisione del governo in attesa della prima udienza udienza utile, quella del 9 settembre. "L'esame approfondito dei profili di fatto e di diritto prospettati dalla parte ricorrente - anche con riferimento al rispetto del principio di proporzionalità - resta riservato all'ordinaria cognizione collegiale della controversia, in contraddittorio tra le parti, nelle successive fasi processuali", scrive il presidente. Nella decisione del Tar del Lazio si fa cenno anche a una possibile azione risarcitoria che potrebbero intentare le discoteche, nel caso in cui il giudice dovesse dare parere opposto in ultima istanza: "La natura dei danni ne consente in linea di principio la successiva reintegrazione anche per equivalente, nel caso che il giudizio abbia esito favorevole alla parte ricorrente". Presente anche un passaggio sulle misure di sostentamento per le imprese, ormai definitivamente in ginocchio dopo questa decisione: "C'è la comune volontà della Conferenza dei presidenti delle regioni e del Ministero dello sviluppo economico di aprire con immediatezza un tavolo di confronto con le Associazioni di categoria, al fine di individuare gli interventi economici di sostegno nazionali al settore".Niente da fare, quindi, per la stagione estiva delle discoteche. Il tentativo di riaprirle, a quanto pare, è fallito. L'incremento dei contagi ne sarebbe la prova.
Ma davvero si vuole imputare ai giovani e alle discoteche la colpa di un nuovo aumento dei casi in Italia? Sono molti, adesso, quelli che affermano che non si sarebbe mai dovuto riaprire, anche tanti ragazzi la pensano così. Eppure domenica notte i closing party sono stati tantissimi, con gli ultimi balli scatenati senza distanza.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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