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Traversata nel deserto finita dopo 15 anni

Troppo preparato e troppo intelligente l'ex leader di Alleanza nazionale per non comprendere che la sua straordinaria partita politica, culminata con l'ascesa del Msi al governo, non poteva chiudersi fra teste voltate ed esperienze rinnegate

Traversata nel deserto finita dopo 15 anni
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Una traversata nel deserto finita come doveva finire, con il ritorno nell'oasi costruita con le sue stesse mani qualche decennio prima. Quindici e più anni biblici, per Gianfranco Fini, strascicati tra espulsioni, rancori, un effimero partito come Fli, la casa di Montecarlo, la condanna in tribunale. E poi un'altra distesa di sabbia ancora più desolante, l'allontanamento dalla vita pubblica.

Troppo preparato e troppo intelligente l'ex leader di Alleanza nazionale per non comprendere che la sua straordinaria partita politica, culminata con l'ascesa del Msi al governo, non poteva chiudersi fra teste voltate ed esperienze rinnegate. Al suo rientro ad Atreju ha trovato tutto cambiato, da un partito votato quasi da un italiano su tre a una leader, Giorgia Meloni, che non scalpita più nei cortei con coda di cavallo e megafono, come quando la lanciò pescando dal vivaio del Fronte della Gioventù. La premier guida uno dei governi più solidi e longevi della Repubblica e ogni giorno tratta con i grandi della Terra. Ma lei stessa non ha mai dimenticato come è arrivata a sfondare il tetto di cristallo, grazie anche al lungimirante e generoso appoggio di Fini che la volle come vicepresidente della Camera e poi come baby ministro della Gioventù con Berlusconi.

Fini ora è in pace con sé stesso e con un centrodestra in cui ha dichiarato di riconoscersi a pieno titolo, senza pretendere alcunché. Ma come ha ritrovato Giorgia, ha rivisto anche tanti suoi colonnelli all'epoca di Alleanza nazionale che oggi costituiscono la vecchia guardia del melonismo: da La Russa a Mantovano, da Foti a Butti. Mancava solo lui al gran galà di Palazzo Chigi, azzoppato da guai e da strappi dolorosi.

La ruota della vita gira senza soste. Berlusconi non c'è più, il Fli neppure, la casa di Montecarlo è una vicenda che non ci si ricorda benissimo. Ma rieccolo, Fini. Un "rieccolo" che la Dc dei tempi d'ora riservava soprattutto a Fanfani, l'uomo pronto a spuntare dal dimenticatoio per guidare il governo o il Senato.

Quell'epoca è finita e i grandi posti di potere hanno preso altre strade. Fini non ha mai militato in Fdi e sicuramente non lo farà. Rieccolo, troppo anziano per essere un figliol prodigo, ma con l'età perfetta per fare il vecchio saggio.

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