Nel 1997, quando aveva appena 23 anni, uccise la madre strangolandola dopo un litigio e per questo era stato condannato a 18 anni e 4 mesi per omicidio. Ma ora Fabrizio Spreafico torna libero dopo che Sergio Mattarella gli ha concesso la grazia per motivi umanitari.
Nel 2005, infatti, l'uomo si era gravemente ammalato ed era uscito dal carcere per curarsi. La sua pena - di cui restavano ancora una decina d'anni da scontare - era stata differita. L'omicida era stato quindi affidato ai parroci rogazionisti, prima a Trezzano e poi a Roma "dove gli è stato anche trovato un lavoro", spiegano gli avvocati Corrado Limentani e Paolo Muzzi che hanno presentato la richiesta al Quirinale. Che ora ha deciso di cancellare il resto della pena.
"Sono sollevato perché non ho più una pena da scontare, ma resta il senso di colpa per avere ucciso mia madre", avrebbe detto l'uomo secondo i suoi legali.
L'omicidio avvenne la sera del 16 settembre 1997 a Trezzano sul Naviglio (Milano). La donna, rimasta vedova, aveva 51 anni e venne strangolata con un filo dell'elettricità dal figlio, allora idraulico. Spreafico confessò la notte dell'omicidio davanti al pm Laura Cairati dicendo di averla strozzata in un raptus d'ira a causa dei continui rimproveri che la donna gli faceva sulla mancanza di impegno nel lavoro e sul denaro speso inutilmente. La madre aveva ottenuto un mutuo di 80 milioni di lire da una banca locale, ipotecando il loro appartamento. I soldi dovevano servire al figlio per aprire un'attività commerciale.
Il ragazzo avrebbe dovuto sostenere l'esame per ottenere la licenza di esercente come idraulico. Ma,col passare del tempo, i soldi erano sempre meno e mamma e figlio si accusavano reciprocamente di dilapidare il denaro.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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