Coronavirus

"Vaccinare i vacanzieri fuori regione". Il nodo dei richiami ad agosto

In Lombardia sono stati vaccinati anche coloro che lavorano nella regione pur non avendo la residenza. Ma il problema vacanze c’è

"Vaccinare i vacanzieri fuori regione". Il nodo dei richiami ad agosto

Il presidente della Conferenza delle Regioni Massimiliano Fedriga aveva proposto di vaccinare con la seconda dose i vacanzieri fuori regione. In effetti il problema dei richiami proprio a luglio e agosto c’è. In pochi pensano di tornare prima, partire dopo o spezzare le vacanze per venire immunizzati.

A fare il punto sulla situazione e a parlare proprio di questo tema dolente è stata la vicepresidente e assessora al Welfare di Regione Lombardia in una intervista a La Stampa. Letizia Moratti, forte del fatto che in Lombardia sono state somministrate 4,5 milioni di dosi di vaccino, ovvero il 95% del totale consegnato, a un ritmo di 85mila inoculazioni al giorno, ha tenuto a precisare che se vi fossero più dosi si potrebbe fare di più, ammettendo comunque che inizialmente qualche problema c’era stato. L’obiettivo erano 140mila somministrazioni al dì, ma “non dipende solo da noi. Nella riunione avuta martedì con il generale Figliuolo abbiamo avuto rassicurazioni sulle consegne solo fino a fine maggio. Però non sappiamo quanti vaccini arriveranno a giugno, ad esempio. Questo è un problema che il commissario può risolvere solo rapportandosi con l'Europa”.

Validità del green pass di soli 6 mesi

Il green pass potrebbe però costituire un problema secondo l’assessora. Infatti ha precisato che la Lombardia, così come le altre regioni, è partita con le vaccinazioni a tutti gli operatori sanitari e a coloro che per un motivo o per l’altro avevano a che fare con le strutture ospedaliere. Il problema del certificato è che avrà una validità di soli 6 mesi e quindi già da giugno i primi vaccinati avranno in teoria bisogno di un ulteriore richiamo. Ma ancora non si sa se le dosi che arriveranno saranno sufficienti a immunizzare chi ancora non ha ricevuto neanche la prima inoculazione. “Ne ho parlato con il ministro Speranza che si è detto disponibile e ha assicurato di verificare con il Cts la possibilità di estendere la validità della copertura” ha fatto sapere la Moratti.

Il problema dei richiami per i vacanzieri

Un altro nodo è però quello riguardante i richiami per i vacanzieri che hanno già detto di non voler interrompere le ferie per tornare a casa e fare la seconda dose. La vicepresidente ha quindi sottolineato che in Lombardia sono stati vaccinati anche coloro che lavorano nella regione ma non hanno la residenza, e ha poi aggiunto: “Stiamo lavorando in Regione per evitare di fissare appuntamenti nel periodo clou, cioè metà agosto, quando in molti saranno in ferie. Auspichiamo una collaborazione tra regioni almeno per quanto riguarda i lavoratori lombardi. Se una persona deve fare la seconda dose mentre è in un'altra regione, allora pensiamo che debba essere quella regione a fargliela. Ma sappiamo che non è facile, anche perché servirebbe una diversa ripartizione delle fiale che compete solo a Figliuolo”. Già, perché a parte il siero monodose prodotto dalla Johnson&Johnson, tutti gli altri necessitano della seconda dose. Questo è un punto che dovrà ancora essere discusso per evitare che vi siano problemi legati al periodo vacanziero.

Secondo la Moratti le difficoltà iniziali riscontrate dalla Lombardia erano dovuti alla piattaforma regionale di Aria Spa, sulla quale lei stessa aveva fin da subito espresso dei dubbi. Poi fortunatamente la situazione è cambiata e l’assessora ha asserito con una punta d’orgoglio: “È merito nostro, siamo noi ad aver dato vita a un sistema incentrato sui grandi hub massivi, siamo stati i primi a farlo e questo modello, basato anche sulla collaborazione tra la sanità e la Protezione Civile, è stato poi esteso a livello nazionale”.

Adesso non resta che superare l'altro scoglio delle vacanze estive.

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