Tradizionale benedizione Urbi et Orbi in piazza San Pietro per Papa Francesco, che nel corso della celebrazione della seconda Pasqua in pandemia ha rivolto un pensiero ai Paesi poveri e alla necessità di vaccinare ovunque, anche dove le disponibilità economiche sono inferiori.
"Tutti, soprattutto le persone più fragili, hanno bisogno di assistenza e hanno diritto di avere accesso alle cure necessarie. Ciò è ancora più evidente in questo tempo in cui tutti siamo chiamati a combattere la pandemia e i vaccini costituiscono uno strumento essenziale per questa lotta", ha detto Papa Francesco. Il Santo Padre si è, quindi, rivolto ai Paesi con maggiori disponibilità economiche: "Nello spirito di un internazionalismo dei vaccini esorto pertanto l’intera comunità internazionale a un impegno condiviso per superare i ritardi nella loro distribuzione e favorirne la condivisione, specialmente con i Paesi più poveri".
Le vaccinazioni e l'emergenza pandemica, dopo la Via Crucis, sono state ancora una volta al centro delle parole di Papa Francesco, che ha invitato gli Stati a non abbassare la guardia e a collaborare. Soprattutto, il Papa ha invitato alla tregua i Paesi in guerra, ha chiesto la cessazione dei conflitti per per non gravare ulteriormente sulla popolazione: "La pandemia è ancora in pieno corso. La crisi sociale ed economica è molto pesante, specialmente per i più poveri. Malgrado questo, ed è scandaloso, non cessano i conflitti armati e si rafforzano gli arsenali militari".
Immancabile, nel giorno di Pasqua, un passaggio del Santo Padre sul conflitto palestinese, per il quale ha invocato l'Altissimo: "La Risurrezione ci porta naturalmente a Gerusalemme. Per essa imploriamo dal Signore pace e sicurezza, perché risponda alla chiamata ad essere luogo di incontro dove tutti possano sentirsi fratelli, e dove Israeliani e Palestinesi ritrovino la forza del dialogo per raggiungere una soluzione stabile". Nelle preghiere del Papa sono state ricordate tutte le guerre e tutti i conflitti attualmente in atto sul pianeta. Ha, quindi, invitato all'accoglienza dei migranti e alla libertà di culto per i cristiani: "Preghiamo che tali limitazioni, come ogni limitazione alla libertà di culto e di religione nel mondo, possano essere rimosse e a ciascuno sia consentito di pregare e lodare Dio liberamente".
Papa Francesco, quindi, ricorda tutti quelli che stanno soffrendo per la pandemia, chi non c'è più e i loro familiari, portando il conforto del Signore e ricordando il suo sacrificio per l'umanità: "Cristo risorto è speranza per quanti soffrono ancora a causa della pandemia, per i malati e per chi ha perso una persona cara.
Il Signore dia loro conforto e sostenga le fatiche di medici e infermieri e anche dei ragazzi privati della scuola". Il Santo Padre ha affidato la salvezza del mondo all'Altissimo: "Il Signore aiuti le famiglie in crisi, con i poveri e la disperazione aumentati drammaticamente".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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