La vera "bolla" è Matteo

Che il problema parta da lontano è ovvio, ma certo è che questa nuova crisi sta entrando in Italia come il coltello nel burro

La vera "bolla" è Matteo

Matteo Renzi ha rotto il riserbo nel quale si era chiuso allo scoppiare della tempesta finanziaria che, anche ieri, ha falcidiato la Borsa e fatto rialzare lo spread. «L'epicentro non è in Italia», ha detto per cercare di scrollarsi di dosso qualsiasi responsabilità. La realtà, però, lo smentisce. Prendiamo ieri: la Borsa inglese ha perso un punto percentuale, quella tedesca l'1,1, Parigi ha ceduto l'1,69 mentre Milano ha perso da tre a quattro volte tanto. Per l'esattezza il 3,21. Dall'inizio dell'anno le nostre aziende top hanno perso il 25 per cento del loro valore e questo non è certo un buon auspicio per la crescita. Anche perché lo stesso danno lo hanno subìto i consumatori che avevano affidato i loro risparmi al mercato e ora, ovviamente, bastonati tirano i remi in barca sulle spese.

Non sa che dire, Renzi, ma soprattutto non sa che fare. Che il problema parta da lontano è ovvio, ma certo è che questa nuova crisi sta entrando in Italia come il coltello nel burro. Il premier pensava di farsi scudo sbandierando al mondo una pasticciata riforma del Senato (di là da venire) e i matrimoni gay. Di risposta, ovviamente, è arrivata una pernacchia come non si sentiva da tempo.

E dire che due anni fa Renzi scalzò Enrico Letta perché quel governo «si stava arenando nella palude della crisi economica». Dopo ventiquattro mesi siamo messi peggio, nonostante la montagna di euro che Mario Draghi ha immesso nel sistema. Sui mercati c'è una bolla che sta per scoppiare, e questo ci accomuna ad altri Paesi. Di nostro abbiamo che sta per scoppiare anche la «bolla Renzi», un premier abusivo e venditore di fumo che si sta dimostrando non all'altezza, circondato da ragazzini e faccendieri, bravo solo a comperare senatori di altri partiti e a ricattare i suoi. È di ieri la notizia che da quando ha riformato la Rai, il suo faccione occupa - record di sempre - il 33 per cento dei telegiornali della tv di Stato. Parla, parla, e ancora parla per coprire il vuoto di azione.

Ma non gli basta, e guai a chi lo contraddice. L'ultima è che ha fatto mandare un avviso mafiosetto ai suoi due pupilli appena messi al vertice della Rai: o fate parlare solo bene di me o vi caccio. Chiaro, no? E intanto lo spread sale.

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