Cronache

La frase choc dei tedeschi in motoscafo: "Pensavamo a un tronco..."

Il proprietario del motoscafo si è rifiutato di fare l’alcoltest. L’amico è risultato negativo

La frase choc dei tedeschi in motoscafo: "Pensavamo a un tronco..."

Proseguono le indagini sull’incidente avvenuto nella serata di sabato 19 giugno al largo del lago di Garda, costato la vita a due persone, Umberto Garzarella, 37 anni, e Greta Nedrotti, di anni 25, che vede indagati due tedeschi. Il proprietario del motoscafo si è rifiutato di sottoporsi all’alcoltest, mentre il suo amico ha accettato ed è risultato negativo. Ancora da capire chi fosse al comando dell’imbarcazione, il potente Aquarama Riva, al momento del tragico impatto. Garzanella è morto sul colpo, mentre la Nedrotti sarebbe stata sbalzata in acqua e recuperata dai soccorritori a una profondità di 100 metri con le estremità semi amputate.

I manager tedeschi tornati in Germania

I due tedeschi hanno fatto ritorno a Monaco di Baviera, entrambi sono manager aziendali sulla cinquantina e sono stati indagati a piede libero per duplice omicidio colposo e omissione di soccorso. Il loro legale, l’avvocato Guido Sola ha tenuto a precisare che “sono rientrati a casa, ma non significa che siano scappati. Siamo in stretto contatto, hanno già detto che seguiranno il processo. Sono distrutti e vicini alle famiglie delle vittime”. La sera di domenica, prima dell’interrogatorio al proprietario del motoscafo, avvenuto al comando provinciale di Brescia, i carabinieri avevano notificato il fermo. Questo era stato poi superato in seguito al decreto di scarcerazione emesso dal pubblico ministero che, dopo l’interrogatorio, aveva deciso non vi fossero i requisiti per la misura cautelare. Né la reiterazione del reato, né l'inquinamento probatorio e neanche il pericolo di fuga.

L’avvocato ha spiegato che i suoi assistiti “sono stati rintracciati in albergo, non al Brennero mentre scappavano”. Secondo quanto rivelato dal legale, sarebbe stato proprio lui a informarli di quanto avvenuto e delle due giovani vittime: “Credevano di essere ascoltati dagli investigatori per un incidente tra altre barche. Quando ho spiegato l'accaduto sono rimasti pietrificati, fissavano il vuoto e ripetevano: Non è possibile, non ci siamo accorti di niente”.

Chi era alla guida

Come messo a verbale, di qualcosa si sarebbero invece accorti. Durante l’interrogatorio hanno infatti confessato di aver sentito “un colpo, ma pensavamo di aver impattato un tronco, oppure una boa. Abbiamo rallentato ma era buio e non abbiamo visto niente. Così siamo tornati nel rimessaggio”. Proprio questo è il momento in cui sono stati ripresi dalle telecamere di sicurezza. Nel video acquisito dai militari si vede infatti il proprietario del Riva che fa manovra per ormeggiare. L’amico del proprietario avrebbe anche asserito di essere stato lui, fino a quel momento, alla guida dell’imbarcazione, e di aver passato il comando solo alla fine, per la fase delicata dell’attracco. Ricordiamo che si tratta del tedesco risultato negativo all’alcoltest. Quindi, nel momento dell’impatto costato la vita ai due ragazzi, alla guida del mezzo ci sarebbe stato l’amico sobrio. Nelle inquadrature però ci sarebbe il proprietario, che ha rifiutato di sottoporsi al test per rilevare alcol e droga.

I due tedeschi sono entrambi esperti diportisti e hanno la patente nautica da 35 anni e da circa una ventina navigano sul Garda. Esperti quindi anche del lago in questione. Ambedue hanno comunque più volte ribadito che “quella sera abbiamo visto solo le luci della costa, quella barca non era illuminata”. Sembra che sabato i due turisti tedeschi abbiano partecipato alla parata delle auto d'epoca della Mille Miglia,abbiano seguito poi la partita della Germania e infine che abbiano cenato a San Felice del Benaco. Nonostante tutti questi appuntamenti hanno asserito di aver bevuto “solo un bicchiere a cena, dovevamo guidare”. Alcuni testimoni li avrebbero però visti bere sia prima che dopo l’incidente.

Umberto Garzarella e Greta Nedrotti, sui quali corpi è stata disposta l’autopsia, quando sono stati presi in pieno dal motoscafo stavano probabilmente dormendo. La prua è stata sventrata dal Riva e alcune parti del gozzo sono rimaste incastrate nel motoscafo.

Ma stranamente i due uomini a bordo del potente mezzo non si sarebbero accorti quasi di nulla, stando alle loro dichiarazioni: “Abbiamo lasciato il motoscafo al porto e continuato la serata, perché nemmeno immaginavamo di aver ucciso due persone”.

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