Vigilante ucciso, nella babygang anche una promessa del calcio. "Facciamo in fretta per l'allenamento"

Il sedicenne è accusato di aver partecipato all'aggressione della guardia giurata Francesco Della Corte

Vigilante ucciso, nella babygang anche una promessa del calcio. "Facciamo in fretta per l'allenamento"

"Ci sbrighiamo in tempo per l'allenamento". Sono queste le parole che C.U. pronuncia agli agenti del commissariato di Scampia prima di essere interrogato. Come riporta Il Messaggero, il 16enne è coinvolto nell'aggressione che ha portato alla porta del vigilante Francesco Della Corte. Ad ammettere il coinvolgimento è stato lui stesso dopo aver confessato quanto accaduto: per rubare una pistola al vigilante i ragazzi lo avrebbero massacrato di bastonate, fino ad ucciderlo. Ora C.U invece di trovarsi ad allenarsi sul campo insieme agli altri compagni di squadra si trova nel centro di prima accoglienza dei Colli Aminei.

Insieme al lui quella notte tra i due e il tre marzo c'erano anche K.A e L.C. Tutte le persone che conoscono questi ragazzi li descrivono in modo positivo. Nessuno si aspettava quanto accaduto. A raccontare con stupore quanto successo è anche la fidanzatina di L.C: "Mai, mai, si è lasciato scappare una parola. Eppure ci conosciamo dall'asilo.

Siamo cresciuti insieme e il 9 aprile festeggeremo il primo anno di fidanzamento. Il giorno dopo l'aggressione siamo andati al cinema. Lui era tranquillo, sereno. E quando in televisione sentiva parlare di anziani picchiati commentava: Chi fa queste cose è un infame".

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