da Roma
Entro la fine del mese si saprà il nome del nuovo capo della Procura di Palermo. A contendersi il posto lasciato vacante da Piero Grasso, nominato sei mesi fa alla Procura nazionale antimafia, sono una decina di procuratori, che hanno presentato la richiesta alla commissione Incarichi direttivi del Consiglio superiore della magistratura.
I candidati sono 17, ma nella cosiddetta «fascia» per anzianità professionale, i candidati che hanno qualche chances sono meno di una decina. Chi sembra fuori gioco è il procuratore di Messina Luigi Croce, considerato uno dei favoriti della vigilia ma escluso per limiti di età: ha già compiuto 66 anni e non assicura quindi i quattro anni di permanenza nel nuovo incarico, resi obbligatori per gli incarichi direttivi di merito dalla riforma dellordinamento giudiziario. Stessa sorte per il presidente di sezione della Corte dAppello di Palermo Vincenzo Oliveri e il sostituto Pg di Catania Francesco Marco Bua.
Restano in «corsa» il procuratore di Cassino Giovanni Francesco Izzo e quello di Marsala Antonino Silvio Sciuto. Alte anche le possibilità di nomina per il capo della Procura di Caltanissetta, Francesco Messineo e il procuratore aggiunto di Firenze Rosario Minna. Meno probabile, per motivi di anzianità professionale, la nomina a Procuratore capo di Palermo per tre degli attuali «numeri due» del tribunale siciliano: gli aggiunti Guido Lo Forte, Giuseppe Pignatone e Sergio Lari.
Per una corsa incerta cè unaltra poltrona vacante destinata ad essere assegnata nei prossimi giorni. Il successore di Francesco Favara, procuratore generale della Cassazione, sarà con ogni possibilità Mario Delli Priscoli, attualmente «vice» di Favara come procuratore aggiunto della Suprema Corte.
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