La Cucina del diavolo brucia di avidità

Come fanno persone che da tempo spengono incendi a trasformarsi nei piromani che li appiccano? È la domanda che si è posta dopo i recenti terribili incendi di Los Angeles un'autrice australiana come Candice Fox

La Cucina del diavolo brucia di avidità
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L'immaginario cinematografico americano è pieno di grandi incendi. Basterebbe pensare a quello di Atlanta mostrato in Via col vento (per la cui realizzazione venne consultato dal produttore David O. Selznick nientemeno che Alfred Hitchcock) o a quello che distrugge un mastodontico grattacielo ne L'inferno di cristallo (per ideare il quale ci vollero ben due romanzi di suggestione come La torre di Richard M. Stern e l'omonimo L'inferno di cristallo di Thomas N. Scortia e Frank M. Robinson). D'altra parte un bestseller come Nel fuoco di Nicholas Evans aveva giocato sul tema ecologico delle foreste americane bruciate e la capacità degli uomini delle pianure e dei boschi americani di preservarle. Ma il lato oscuro di ciò che brucia è stato focalizzato nel recente podcast Firebug dedicato alle gesta del reale piromane ed ex vigile del fuoco John Leonard Orr. Tematica che ha dato spunto a una serie sconvolgente come Smoke- Tracce di fuoco realizzata dallo scrittore Dennis Lehane e in cui il ruolo dello psicopatico dalla doppia personalità è affidato al camaleontico Taron Egerton.

Ma come fanno persone che da tempo spengono incendi a trasformarsi nei piromani che li appiccano? È la domanda che si è posta dopo i recenti terribili incendi di Los Angeles un'autrice australiana come Candice Fox (già autrice del fortunato Fuoco al fuoco) immaginando il suo Devil's Kitchen (Marcos Y Marcos) che racconta le vicende dell'agente dell'Fbi Andy Nearland che si intrufola fra le fila della squadra speciale Engine 99 per svelare che questo gruppo di coraggiosi pompieri in realtà appicca incendi apposta per svaligiare le case. La Fox spiega che per scrivere il suo adrenalinico thriller dove "il fuoco non ha regole" si è messa in contatto con i pompieri di Sidney e di New York e ha cercato di raccontare il lato più sporco e terribile del loro lavoro: "Alcuni di loro sono stati coinvolti nelle operazioni di soccorso e salvataggio dell'11 settembre 2001. Altri hanno condiviso con me l'esperienza della perdita di un collega, la lotta con ambienti di lavoro ostili, quel crogiolarsi nella gioia e nel dolore che fa parte dell'essere un pompiere. Mi hanno portato nelle loro caserme, mi hanno raccontato le loro storie e hanno risposto alle mie domande, talvolta scomode, per pura gentilezza". E attribuendosi eventuali errori ed esagerazioni aggiunge: "Non ho incontrato un singolo pompiere le cui azioni o intenzioni siano anche lontanamente paragonabili a quelle degli uomini crudeli presenti nel mio libro".

Eppure noi sospettiamo che i terribili Matt, Engo, Jake e Ben non siano del tutto inventati e che i loro atti di sciacallaggio e violenza possano essere accaduti. Un altro blockbuster incendiario come Fuoco assassino di Ron Howard ci aveva già svelato il ruolo pericoloso delle assicurazioni nei palazzi americani. Quindi non ci è difficile immaginare i progetti pericolosi degli Engine 99. Il fuoco forgia le persone, modella la loro avidità, perfeziona la loro malvagità.

Candice Fox non fa sconti nel suo racconto, non parla di redenzioni anche se ci sono pentiti che diventano collaboratori di giustizia. Racconta con lucidità la cucina del Diavolo e cosa ci viene bruciato e rosolato a fuoco lento.

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