Oltre duemila partecipanti, più di 370 etichette di 123 cantine degustate in cinque giorni dedicate alla stampa specializzata e agli addetti ai lavori. Ma soprattutto la prima fotografia scattata alla nuova annata, quella del 2021. Questo è stato Benvenuto Brunello, l’annuale evento di presentazione (giunto quest’anno all’edizione numero 34) delle nuove annate del principe dei rossi toscani che si è svolto tra il 20 e il 24 novembre a Montalcino, a cura del Consorzio del vino Brunello di Montalcino.
Un evento fondamentale per il territorio e per l’interno vigneto Italia, a cui ho partecipato e che vi racconterò in due pezzi, oggi e domani, il primo dedicato all’evento, ai suoi numeri e alle tematiche emerse, e il secondo con un focus più centrato sull’annata 2021 e con l’indicazione delle migliori 15 etichette assaggiate nel corso dell’evento.
Ad aprire i primi due giorni di manifestazione, un centinaio di giornalisti specializzati provenienti ovviamente dall’Italia e da nove altri Paesi (Stati Uniti, Regno Unito, Canada, Corea del Sud, Austria, Paesi Bassi, Germania, Danimarca e Svezia) che hanno potuto assaggiare il millesimo 2021 del Brunello di Montalcino e le eventuali “vigne”, etichette riservate a cru. E poi la Riserva 2020, il Rosso di Montalcino 2024 e altri due vini della denominazione, il bianco Moscadello e il rosso Sant’Antimo, che debutteranno sui mercati a partire dal 1° gennaio 2026. Nei tre giorni successivi, dal 22 al 24 novembre, walk around tasting alla presenza dei produttori per operatori dell’hotellerie e della ristorazione, sommelier e wine lover italiani e stranieri.
La manifestazione è stata l’occasione per alcuni eventi collaterali, come la posa sull’antico muro del palazzo comunale della tradizionale formella celebrativa dell’ultima vendemmia. Quella 2025 è stata firmata dalla Fondazione Una Nessuna Centomila per mano dell’attrice e autrice Paola Minaccioni per dire no alla violenza sulle donne. “Ogni donna è una mattonella e ora ci siamo unite per costruire un mondo nuovo. Vedrete, abbiate fiducia, vi piacerà”, il messaggio dell’attrice romana.
E poi è stato svelato alla Chiesa di Sant’Agostino anche il “Brunello Forma”, l’innovativo metodo di valutazione delle nuove annate introdotto per la prima volta lo scorso anno, e basato su criteri qualitativi e stilistici che tengono conto dell’interazione tra vitigno, clima e vino, e dell’eterogeneità del territorio per esposizione, altitudine e suoli. Lo studio è stato condotto dapprima da una commissione interna e poi da un panel di esperti di caratura internazionale che hanno assaggiato alla cieca 58 campioni di Brunello di Montalcino 2021 imbottigliati e certificati Docg. La conclusione è che il millesimo 2021 sarà ricordato come “fragrante”, “definito” e “verticale”.
Insomma, malgrado il periodo non felice vissuto dal comparto del vino per ragioni transitorie e strutturali, si respira un cauto ottimismo a Montalcino, suffragato dal balzo nell’ultimo bimestre dell’imbottigliato di Brunello, che si riallinea così su volumi prossimi al pari periodo dell’anno precedente (-0,9%). “Il Consorzio è convinto – dice Giacomo Bartolommei, presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino - della necessità di attivare un programma di promozione della denominazione, con partecipazioni collettive presso il principale e storico mercato di sbocco – gli Stati Uniti – ma anche su altre piazze, con l’obiettivo di diversificare il più possibile le occasioni di business dei nostri vini. Il programma, previsto già a partire dal 2026, sarà definito nelle prossime settimane”.
L’importanza del Brunello per il territorio è confermata dal fatto che ogni volta che a Montalcino viene aperta una bottiglia di Brunello si genera un impatto positivo sul territorio di 117 euro, il quadruplo rispetto al valore di una bottiglia di vino.
Questo soprattutto grazie all’enoturismo, “un moltiplicatore di ricchezza – dice Bartolommei -che influisce positivamente sulle imprese vitivinicole, alle prese con un’agenda difficile tra dazi Usa e calo dei consumi, ma anche sull’intera economia del territorio di Montalcino, per un beneficio diretto e indiretto da oltre 150 milioni di euro”.