Essenza, il sushi vegetale

A Milano in zona Monumentale un locale che propone delle box con maki, nigiri, e uramaki con soli ingredienti plant- based, sostenibili e gluten free. Pochi posti ma tanto delivery. E un buon successo non solo tra i vegani ma anche tra gli onnivori grazie alla buona qualità della materia prima, ai sapori definiti e ai colori sovraesposti

Essenza, il sushi vegetale
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Un locale minuscolo. Appena cinque posti, ma poco conta perché qui si lavora soprattutto con il delivery e infatti il traffico di rider è notevole. Siamo a Milano, in zona Farini, al numero 23 di via Maurizio Quadrio. Diamo da Essenza Sushi, un locale aperto poco più di un anno fa da cinque amici e soci: Dario e Matteo Beluffi, già fondatori di In-Vece Alternativa Vegetale, Luca Maccarone e Masha Facchini, già fondatori di Sementis a Pietrasanta, e il doppiatore Andrea La Greca.

Si tratta di un locale dove si propone il sushi in versione italiana, vegetale, plant-based, senza glutine e sostenibile. Un’idea in fondo coraggiosa ma che sta avendo un buon successo a giudicare da quello che mi dice Dario Beluffi. Qui vengono naturalmente vegetariani e vegano stanchi di ristoranti un po’ tristanzuoli e ghetti dorati, ma anche onnivori curiosi e tanti lavoratori in pausa pranzo dai vicini uffici. Anche la sera c’è un certo giro anche se qui si chiude piuttosto presto, verso le 22.

Il sushi è colorato e assai vario, ovvio che si cerchi di compensare l’assenza di proteine animali con una saturazione cromatica che soddisfi gli occhi: una fiera di rosa intensi, di rossi, di verdi smeraldi che rende ogni box una tavolozza. Già perché che si consumi sul posto, si porti via o ci si faccia consegnare, sono le box il formato attorno a cui ruota l’dea di Essenza Sushi. Ce ne sono tre, ciascuna in tre formati: 10 pezzi a 14,90 euro, 16 pezzi a 20,90, 24 a 26,90. In ognuna c’è un assortimento di nigiri, maki e uramaki di diversi gusti legati a un filo conduttore. La box Tasty punta come dice il nome sul sapore: il nigiri Unagi con melanzana in salsa umami, il Friggitello con carota, friggitello, hummus di cannellini, salsa all’aceto balsamico e mayo alla barbabietola), il Prezioso con funghi, cremoso di anacardi, patata dolce, mayo al tartufo e scaglie di tartufo nero, lo Spicy con kimchi coreano, tofu, cremoso di anacardi e spicy mayo. Chi sceglie i due formati più grandi ha anche un dessert, il maki Cheesecake con cremoso di anacardi e caviale di lampone. La box Raimbow ha tra i componenti l’Orientale con babaganoush, zucchina speziata, spinacini freschi, sesamo bianco e nero tostato e mayo al curry, il Fermentato con tempeh, cavolo viola fermentato, con zenzero, cremoso di anacardi, mayo alla barbabietola e semi di sesamo e l’Intraprendente con tofu affumicato, insalata, ricotta di mandorla, salsa bbq, spicy mayo e nachos. Anche qui un pezzo dolce nelle taglie M e L: un maki con albicocca, ganache di cioccolato bianco e fava tonka e coulis di albicocca. Il terzo menu è il Protein: Peanuts con burro di arachidi, tofu marinato con erbe aromatiche, insalata, cipolla in agrodolce, salsa teriyaki e granella di arachidi; Gunkan legumi con babaganoush e ceci saltati; Affumicato con tofu affumicato, ricotta di mandorla, friggitelli, mayo alla paprika affumicata. In questo caso niente dolci.

Le box sono tutte servite con una salsa alla soia e dello zenzero marinato. Chi vuole può anche ordinare alla carta componendo di fatto la sua scatola.

Gli ingredienti sono buoni, il riso forse un po’ gommoso (servirebbe una maggiore delicatezza), e si nota inoltre una certa ripetitività negli ingredienti e nelle soluzioni ma è anche vero che io ho provato un numero smisurato di nigiri e maki e che comunque qui si gioca con molti ingredienti in meno rispetto agli altri sushi bar. Io comunque sono stato bene e mi sono facilmente consolato dell’assenza di bevande alcoliche nel banco frigo con una buona lattina di una bevanda zenzero limone (e con un gin tonic in un bar, dopo).

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