Cucina

I social, la Carbonara e il locale a Milano: essere chef secondo Max Mariola

Lo chef, seguito da più di due milioni di persone, all’evento per celebrare i 70 anni della ricetta della pasta alla Carbonara: "Bisogna entrare nell’ottica che, facendo felici gli altri, fai felice te stesso"

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Il 6 aprile i pastai di Unione Italiana Food tornano a celebrare il piatto di pasta più goloso con l’ottava edizione del #CarbonaraDay. Coinvolti Twitter, Facebook e Instagram per chiedere a chef, blogger ed esperti di food di condividere la propria versione della carbonara (la ricetta quest’anno compie 70 anni). L’evento, voluto dai pastai di Unione Italiana Food, unisce appassionati e buongustai sul piatto di pasta più amato, replicato e discusso al mondo. “La carbonara è un piatto che unisce, nato in tempo di guerra e diventato simbolo di libertà e convivialità: valori ancora molto attuali, che vanno celebrati”, afferma la Presidente dei pastai di Unione Italiana Food, Margherita Mastromauro.

Secondo il rapporto dell’Accademia Italiana della Cucina è la ricetta più interpretata all’estero. C’è chi è fedele all’originale, chi propone variazioni sul tema e chi la stravolge con versioni irriconoscibili. Nel 1954 fu pubblicata per la prima volta in Italia la ricetta della Carbonara sul mensile La Cucina Italiana. In principio furono aglio, gruviera e pancetta… Per i puristi esiste solo una maniera per farla e cinque ingredienti canonici: pasta, guanciale, pecorino, uovo, pepe. Gli innovatori invece credono che non debbano esserci limiti alle reinterpretazioni di questa ricetta. La verità sta nel mezzo.

Proprio in vista dell’evento del 6 aprile abbiamo intervistato lo chef food-influencer Max Mariola che da qualche mese ha aperto il suo ristorante nel cuore di Milano e che, sempre da qualche mese ha pubblicato un volume dal titolo: “The Sound of Love”. Con lo chef che su Instagram vanta oltre 2,6 milioni di follower abbiamo chiacchierato anche si millenials e di temi come le difficoltà che le nuove leve incontrano nell’affrontare la professione legata alla ristorazione: “Sicuramente il tempo che bisogna dedicare a questo lavoro - – in primis quello di rinunciare ai sabati e alle domeniche – professione che non lascia molto spazio alla vita privata. Bisogna entrare nell’ottica che, facendo felici gli altri, fai felice te stesso”, afferma Mariola.

Alla domanda su cosa significa essere chef contemporanei risponde con sicurezza: “Lo chef contemporaneo deve sapere rimanere al passo coi tempi, deve essere sui social (io non mi stanco mai di ringraziare chi mi segue), deve avere delle qualità, dei contenuti, e in primis deve sapere cucinare bene…perché l’ondata dei social può finire! Ecco cosa ha raccontato in questa videointervista esclusiva per ilgiornale.

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