Leggi il settimanale

Panettoni, a qualcuno piace dello chef

Negli ultimi anni anche molte grandi firme della ristorazione si sono dedicata alla produzione del tipico lievitato natalizio (e delle sue varianti). Dai Cerea a Cannavacciuolo, da Alajmo al duo Negrini/Pisani, da Di Pinto a Boer, da Oldani alla Stifani. E poi l’esotismo di Iyo, la trasgressione di Trattoria Contemporanea, il classicismo di Peck e la meridionalità di Bluh Furore

Panettoni, a qualcuno piace dello chef

Come promesso, dopo la puntata dedicata ai migliori panettoni di pasticceria da me assaggiati, ecco quelli degli chef e dei ristoranti italiani, da Nord a Sud. Sempre all’insegna dell’eccellenza.

Da Vittorio Un classico il panettone prodotto dai fratelli Cerea del ristorante tristellato di Brusaporto, in provincia di Brescia. C’è quello classico, nelle versioni milanese e con granella (55 euro al kg) ma anche quello al cioccolato (55 euro), quello all’albicocca e Collio Picolit Doc (65 euro) e lo Stellato, che è un mix tra panettone e pandoro (60 euro). Impasto imbattibile per morbidezza e profumi.

Bluh Furore Ristorante stellato nella Costiera Amalfitana che orbita attorno alla galassia di Enrico Bartolini (ma l’executive chef è Vincenzo Russo) propone il Bluh Christmas, un lievitato artigianale con settantadue ore di lievitazione e l’utilizzo di ingredienti locali selezionati, come le scorze d’arancia candite a mano e l’albicocca. “In linea con la ricerca che caratterizza la nostra cucina, il Panettone pensato per il Natale 2025 nasce sia dalla meticolosa selezione di ingredienti locali, sia dalla rivisitazione della tradizione attraverso un approccio creativo e innovativo”.

Trattoria Contemporanea La crew del ristorante stellato di Lomazzo, guidata dallo chef Davide Marzullo come “primus inter pares”, ne ha combinata un’altra. Ecco il suo panettone molto trasgressivo nell’immagine e nel packaging ma piuttosto tradizionalista nella sostanza: stile classico con lievitazione lunga da lievito madre naturale e cubetti di arancia candita di Sicilia e uvetta australiana. Pasta gialla quasi dorata, compatta, profumata, elegante. Prezzo 50 euro il formato da un chilo.

Horto Ristorante nel cuore di Milano, una stella Michelin rossa e una verde per il suo approccio profondamente etico, propone un panettone a lievitazione naturale che lo rende soffice e fragrante, e arricchito da frutta candita e uvetta sultanina. Bellissima la confezione, nata dalla collaborazione con l’arte tessile di Oriens, sotto la direzione creativa di Viviana Volpicella. Il panettone è custodito in una borsa ricamata a mano in edizione limitata di 350 pezzi numerati che rende questo panettone un vero gioiello di artigianato. Prezzo 80 euro.

Iyo Il ristorante giapponese stellato di Claudio Liu a Milano propone un panettone orientaleggiante, che alla classicità meneghina unisce lo yuzu e l’halabong, agrumi originari del Giappone ma provenienti dalle coltivazioni dell’isola di Jeju, in Corea del Sud, terra di origine di Kim Kyunjoon, pastry chef di IYO Group. Il risultato è un lievitato sorprendente, con un impasto realizzato secondo la ricetta milanese, e arricchito dal cioccolato al latte e un tocco di fava tonka.

Il Luogo di Aimo e Nadia Gli Chef Alessandro Negrini e Fabio Pisani firmano il Panettone del gruppo Aimo e Nadia, prodotto secondo la ricetta originale dello storico ristorante milanese: farine di grano tenero provenienti da mulini selezionati della Basilicata, burro e tuorlo d’uovo freschi, lievito naturale, frutta candita non trattata e uvetta sultanina morbida e gustosa. La lievitazione di 72 ore e la canditura a ridotto contenuto di zuccheri contribuiscono alla morbidezza e ai profumi e al gusto armoniosi. Prezzo 49 euro.

Ada Gourmet Ristorante stellato di Perugia per il Natale 2025 firma il Pan de Ada creato dalla chef Stifani, un panettone che racconta l’Umbria più tradizionale, ispirato alla ciaramicola, il celebre dolce perugino simbolo di festa e rinascita. Gli ingredienti sono la morbida pasta del panettone profumata all’Alchermes e il liquore che dona il caratteristico colore rosato alla ciaramicola. A completare l’opera, trucioli di cioccolato colorato, un richiamo gioioso alle decorazioni tradizionali umbre, reinterpretate con gusto contemporaneo.

10_11 Bar Giardino Ristorante Il ristorante del Portrait Milano ha uno dei migliori pastry chef su piazza, il romano Cesare Murzilli. Che realizza il panettone con lievito madre e con ingredienti di qualità come burro di montagna, frutta candita profumata e un’ottima farina. Anche in questo caso, come spesso avviene al 10_11, nessuna rivisitazione di sorta, ma solo l’amore per le cose fatte bene e il rispetto per una tradizione dolciaria cittadina. Formato da 1 kg a 55 euro.

Sine by Di Pinto Lo chef napoletano di questo ristorante stellato di Milano crea un incrocio tra tradizione e napoletanità: ‘o Panettone unisce la freschezza del limone Costa d’Amalfi Igp e la raffinatezza dello zafferano, che farciscono il lievitato. Il panettone è glassato e costa 45 euro il formato da un chilo e 25 euro quello da mezzo chilo.

Excelsior Hotel Gallia Vincenzo Lebano, chef di questo albergo storico della città che appartiene al gruppo Marriott, propone un panettone tradizionale di altissima scuola e un panettone originale dal nome “Anima Esotica”, con impasto al burro Aop delle Ardenne, uova biologiche da galline allevate a terra, un blend di vaniglia di Tahiti e Madagascar, albicocche Pellecchiella e mango semicandito proveniente dall’India. Il tutto glassato con ghiaccia alla mandorla e granella di zucchero.

Bu:rettone Lo chef Eugenio Boer, in collaborazione con il maestro pasticcere Jean Marc Vezzoli, rivisita un classico delle festività natalizie con il Bu:rettone, una versione personale del panettone legata ai sapori dell’infanzia dello chef: i canditi del maestro siciliano Corrado Assenza, dall’amata Sicilia, l’arancia candita della Pasticceria Romanengo, ma anche le uova di Selva della Valtellina, il burro di Malga e la pregiata vaniglia di Tahiti. E’ disponibile anche una versione gourmet con cioccolato e caramello leggermente salato.

Peck Panettone superclassico, quello della più importante gastronomia milanese, punto di riferimento dei “foodies” più tradizionalisti. Una lavorazione di 72 ore e ingredienti di qualità eccellente, e qualche nuova referenza per il Natale 2025, tra i quali Mandarino e crema al pistacchio con Mandarino tardivo di Ciaculli e un sac à poche riempito con crema spalmabile di pistacchio, da aggiungere a piacimento, presente nella confezione. Prezzo 52 euro.

Cannavacciuolo Nel suo laboratorio in provincia di Novara gestito dal pastry chef Kabir Godi lo chef campano propone un notevole panettone classico da 36 ore di lievitazione con un’anima agrumata, a partire dall’impasto, in cui viene disciolta pasta candita di mandarino, limone e arancia. Ci sono poi quello con mela annurca campana Igp, quello Pere, cannella e zenzero e quello integrale al cioccolato con impasto rosso intenso leggermente acidulato, arricchito da pepite di cioccolato bianco e mirtilli rossi. Prezzo per il classico 43 euro.

Davide Oldani Lo chef del D’O e di Olmo anche quest’anno collabora con la Veneranda Fabbrica del Duomo, per il quale realizza il D’Om de Milan, un panettone classicissimo (e non potrebbe essere altrimenti, visto il partner), ricco di profumi e sapori e presentato in un bel cofanetto con manici in corda. Il panettone costa 52 euro, ma comprende due biglietti per la visita del Complesso monumentale del Duomo di Milano con tanto di salita in ascensore alle terrazze, che costa la stessa cifra.

Alajmo La famiglia che guida il ristorante tristellato Le Calandre a Rubano produce nel MammaRita Lab dedicato alla madre di Massimiliano (lo chef) e Raffaele (l’uomo di sala e il manager) e guidato dall’executive pastry chef Alessandro Pesavento lievitati tutto l’anno ma naturalmente prima delle feste si concentra sul panettone. Varie le tipologie, tutte all’insegna della leggerezza, come dimostra il panettone classico, l’Arlecchino, con l’olio extravergine d’oliva (45 euro). Ci sono poi il Ducale racchiuso in una preziosa latta che riprende il tessuto della storica Tessitura Bevilacqua di Venezia, che Philippe Starck ha reinterpretato con ironia ed eleganza (60 euro), e il Cortina 2026 con ingredienti di montagna (mela, arancia candita, noci e cannella) a 45 euro.

Giacomo Storica insegna milanese che ha vari indirizzi a Milano tutti all’insegna della convivialità. I suoi lievitati natalizi sono tutti all’insegna della cura dei dettagli e della convivialità secondo i codici della grande pasticceria tradizionale. Il panettone artigianale (44 euro il formato da un chilo, 48 nella confezione in latta) ha impasto morbido e fragrante. Le altre proposte sono il panettone gianduia, il pandoro classico e la veneziana all’albicocca.

Four Seasons Stefano Trovisi sforna per il primo anno al Four Seasons Milano in due versioni, quella tradizionale e quella in edizione limitata al mango e albicocca (e con granella di zucchero e mandorle).

Il panettone è di buona consistenza, piuttosto classico, si presta all’abbinamento con le creme (pasticciera o al mascarpone). Servito nell’hotel a colazione e ai pasti o anche acquistabile da esporto (ma la produzione è di meno di 2mila pezzi quindi affrettatevi).


Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica