
Arrivando da Siena e percorrendo la strada che porta a Montalcino, poco dopo Buonconvento si incontra Val di Suga, una delle cantine che meglio raccontano la storia e le trasformazioni del Brunello negli ultimi cinquant’anni. Fondata negli anni Sessanta e con la prima etichetta messa in commercio nel 1973, l’azienda ha fatto del legame con il territorio il proprio marchio di fabbrica.

Val di Suga è una delle cantine di Montalcino che punta con più convinzione sui cru: già nel 1983 presentò il Brunello Vigna del Lago, nato accanto allo specchio d’acqua che ancora oggi costeggia la cantina. E oggi è tra le poche a Montalcino che fa un vino da singola vigna anche nel Rosso di Montalcino, il Vigna Spuntali, da un vigneto di 15 ettari esposto a Sud-Ovest, circondato da macchia mediterranea e ulivi secolari e dal gusto prettamente mediterraneo, con una forte impronta marina che si manifesta nel profumo delicato ed elegante, di piccoli frutti rossi con una scia floreale, ma soprattutto nel gusto succoso, salino, soddisfacente. Il Rosso di Montalcino Doc Vigna Spuntali fa sei mesi di maturazione in botti di rovere e si fa le ossa dodici mesi in bottiglia prima di uscire sul mercato.
E veniamo al Brunello. Partiamo dal Val di Suga, l’unico di assemblaggio dei tre cru, che rappresenta quindi appieno l’identità sfaccettata del terroir aziendale. Naturalmente rispetto agli altri vini aziendali ha caratteristiche meno spiccate: al naso esibisce note di frutta rossa matura, di arancia rossa, una piacevole scia balsamica. In bocca si mostra equilibrato e composto, muscolare ma elegante, fresco e persistente. Il Brunello di Montalcino Docg Val di Suga fa ventiquattro mesi in botti di rovere di Slavonia e poi riposa dai sei ai nove mesi in bottiglia.
Il Poggio al Granchio è un cru da una vigna con esposizione Sud-Est, cuore storico della denominazione, punteggiato da querce e lecci e affacciato sul Monte Amiata, che ne influenza il clima, l’escursione termica tra giorno e notte e la tipologia di suolo. Un vino che al naso propone frutta rossa e scura e note di pietra focaia. In bocca i tannini sono eleganti e moderatamente spigolosi, il finale è sapido e minerale. ari ed un finale sapido e minerale. Trascorre 24 mesi in botti di rovere francesi e poi dai nove ai dodici mesi in bottiglia.
Il già citato Brunello di Montalcino Vigna del Lago, che prende il suo nome dal piccolo specchio d’acqua adiacente al polo produttivo, arriva da una vigna di 18 ettari nella porzione nobile del settore nord di Montalcino, più fresca e tardiva, che dà un carattere austero e severo al vino. Il naso è elettrico e mostra zenzero, ciliegia, chinotto, fiori secchi, la bocca composta e sussurrante, piacevolmente sapida. Il vino affina in botti ovali di rovere di Slavonia per 24 mesi, seguiti da sei mesi in cemento e da 9-12 in bottiglia.
Infine il Vigna Spuntali nasce nella zona di Sant’Angelo, a sud-ovest e si avvantaggia della brezza del Tirreno, che mitiga il clima sia d’estate sia d’inverno, rendendo la maturazione delle uve più precoce. Il risultato è un vino solare, generoso, con naso di agrumi, tabacco, caffè, cioccolata e bocca ampia e distesa, dalla pronunciata nuance iodata.
Di recente Val di Suga ha inaugurato una parte dedicata all’ospitalità: un viale di cipressi conduce a spazi contemporanei dove, in un’ampia sala degustazione, si possono fare diversi tipi di esperienze: la Premium (35 euro), la Super Premium (40 euro) e la Cru Experience (55 euro), ognuna accompagnata da formaggi e salumi locali. Per chi desidera andare oltre, è possibile prenotare una verticale di Brunello, con alcune annate storiche della cantina.
Dal 1994 Val di Suga fa parte di Angelini Wines&Estates, gruppo che vanta 1.
700 ettari di terreni, di cui 460 vitati, in sette aziende sparse per quattro regioni italiane e una produzione complessiva di circa 4 milioni di bottiglie l’anno. Oltre a Val di Suga, Tenuta Trerose a Montepulciano e San Leonino nel Chianti in Toscana, Fazi Battaglia e Tenute San Sisto nelle Marche, Piuatti nel Friuli e Bertani in Veneto.