Come cucinare la fenice a puntino

Sì, il libricino sembra parlare di cucina cucinata ma in Come cucinare la fenice, l’autore, Allen S. Weiss, «professore di Cinema Studies e Performance Studies all’Università di New York», non ha nessuna intenzione di spennare, bollire, arrostire, intingolare, pappare una fenice. E questo non solo perché se mai è esistita, la fenice ormai è un uccello che appartiene da secoli alla mitologia ma anche perché siamo davanti a un piccolo e delizioso «saggio sull’immaginario gastronomico», curato in Italia da Marsilio. Le tre righe sul retro di copertina vanno dunque prese con ironia: «Malgrado la sua rarità, la fenice è una selvaggina assolutamente degna di interesse: è strano e un vero peccato che sia assente dalla nostra storia culinaria». Non solo nella storia della cucina. Dall’introduzione: «Non c’è nulla di più affascinante di ciò che non esiste. La fenice non è mai esistita. Eppure il suo mito è uno dei più diffusi e dei più ricchi di testimonianze, di invenzioni, di trasformazioni.

La fenice vive cinquecento anni, poi costruisce un nido che è la sua tomba e la sua culla al tempo stesso». Meno di cento paginette da leggere in poltrona, tutte ricche di spunti per pensare alla galassia gastronomica. Delizioso.

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