Rivolta alla Cnn, il Ceo si dimette: "Troppo centrista"

Addio al Ceo della Cnn, Chris Licht, accusato dalla redazione di aver impresso una svolta troppo "centrista" all'emittente televisiva

Rivolta alla Cnn, il Ceo si dimette: "Troppo centrista"
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Dimissioni imminenti per Chris Licht, presidente e amministratore delegato della Cnn da maggio 2022. Voluto alla guida dell'emittente da David Zaslav, Ceo di Warner Bros, Licht si era presentato al pubblico e ai suoi dipendenti lo scorso anno annunciando una svolta epocale dopo l'era di Jeff Zucker, rinunciando a quell'approccio pregiudiziale e fazioso nei confronti dell'ex presidente Donald Trump che aveva caratterizzato la linea editoriale della Cnn fino a quel momento, con l'obiettivo di recuperare la fiducia dei repubblicani moderati e del pubblico indipendente. Una svolta "centrista" e rigorosamente "basata sui fatti", che, tuttavia, non ha convinto gran parte dei giornalisti dell'emittente Usa. Un lungo articolo pubblicato da The Atlantic ha infatti svelato, nei giorni scorsi, il clima - pessimo - che si respira nell'azienda da quando Licht ha assunto l'incarico. Come confermato dalla stessa Cnn, l'era di Licht è già giunta al capolinea.

Perché la redazione si è ribellata

In un'America caratterizzata da un'opinione pubblica sempre più polarizzata, la scelta di Licht si è rivelata perdente. A un anno da quando ha assunto la guida della Cnn, infatti, gli ascolti sono ai minimi storici e come spiega proprio The Atlantic, il morale dei giornalisti e della redazione è sotto le scarpe. Licht aveva accettato il lavoro con l'obiettivo, ambizioso, di riablitare non solo la Cnn ma tutto il settore dell'informazione e dei media tradizionali, fino ad autoproclamarsi salvatore del giornalismo a stelle e strisce. Ma in 12 mesi Licht ha perso la fiducia della sua redazione e non ha recuperato quel pubblico che sperava di riconquistare.

Il Ceo è è stato accusato, in particolare, per aver permesso a Trump di tornare a parlare sull'emittente in occasione del dibattito televisivo nel quale l'ex presidente si è scontrato con la giornalista Kaitlan Collins, il giorno dopo la condanna per abusi sessuali e diffamazione, davanti a una platea di 400 elettori repubblicani. Uno show in piena regola, quello del tycoon, che ha fatto infuriare non solo i giornalisti della Cnn ma anche l'opinione pubblica progressista, che dopo l'assalto a Capitol Hill ha sposato una linea dura nei confronti dell'ex presidente repubblicano. Il ragionamento di Licht è stato diverso: perché oscurare e censurare un legittimo candidato alla presidenza degli Stati Uniti?

La rivolta contro il nuovo Ceo della Cnn

Dopo la pubblicazione dell'articolo di The Atlantic, Licht si è presentato lunedì scorso alla riunione quotidiana della redazione della Cnn spiegando di aver "riflettuto molto" dopo la pubblicazione dell'articolo che ha messo in dubbio la sua capacità di guidare lo staff dell'importante network, scusandosi con i dipendenti per essersi distratto dal lavoro della redazione e di non riconoscersi nella descrizione fornita da The Atlantic. Il Ceo della Cnn ha descritto le notizie emerse in questi giorni come "estremamente umilianti" e ha annunciato che lotterà per riconquistare la fiducia dei 3.500 dipendenti del network. Che riesca in quest'impresa, tuttavia, sembra essere tutt'altro che sicuro, come testimonia un articolo pubblicato sul sito della Cnn da Oliver Darcy, reporter "veterano" dell'emittente. Darcy racconta di aver parlato con i colleghi, spiegando come alcuni si sentano "frustrati", mentre altri, invece, sono "arrabbiati" o tristi per il "terribile stato" in cui versa il network da quando Licht è Ceo.

Molti giornalisti non hanno apprezzato il fatto che Licht non si sia scusato per aver denigrato il giornalismo della Cnn prima che lui prendesse il comando, un'omissione che non è passata inosservata. Un retroscena, quello di Darcy, che mette in evidenza il periodo di grande difficoltà e di crisi profonda che vive oggi l'emittente con l'addio di Licht ormai sicuro.

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