Cultura e società

"Lo staff è angosciato". Re Carlo pensa a nuovi tagli per Windsor

Dopo i licenziamenti di Clarence House, re Carlo III sarebbe deciso a ridurre anche il personale del Castello di Windsor

"Lo staff è angosciato". Re Carlo pensa a nuovi tagli per Windsor

Carlo III sarebbe deciso a perseguire la sua idea di “monarchia snella”, anche se questo significa dover ridurre drasticamente il numero dei collaboratori che lavorano da anni nelle residenze reali. Lo scorso settembre, poco dopo la morte della regina Elisabetta, la scure dei licenziamenti si è abbattuta su Clarence House. Ora, ci dice il Mirror, sarebbe il turno del Castello di Windsor.

Da Clarence House a Windsor

“Tutti sono assolutamente lividi…Lo staff è rimasto a lavorare tardi ogni sera fin da giovedì scorso. La gente è visibilmente scossa”, disse una fonte al Guardian quando spuntò la notizia, pochi giorni dopo la morte di Elisabetta II, dei licenziamenti a Clarence House, la residenza privata di Carlo e Camilla. Sua Maestà avrebbe liquidato un centinaio di persone che lo hanno servito con lealtà per molti anni, preparando con cura anche la sua ascesa al trono.

Eppure i tagli sarebbero stati “inevitabili”, poiché con Carlo sul trono Clarence House sarebbe stata “chiusa”, come scrisse il segretario privato del re, Sir Clive Alderton, in una lettera destinata allo staff reale. A farne le spese sarebbero stati segretari, inservienti, guardarobieri, addetti alle comunicazioni. Alderton precisò: “Ci si aspetta, dunque, che i servigi [resi] in tali ambiti, di base a Clarence House, non siano più richiesti”. La nota ufficiale non mancò di chiarire che il Palazzo era al lavoro per “cercare ruoli alternativi per il maggior numero possibile di dipendenti”.

I collaboratori reali sanno, poiché è scritto sul contratto di lavoro, che le loro mansioni e i loro ruoli dipendono dal sovrano in carica. Quando questi viene a mancare il nuovo re può decidere se e come riorganizzare la Casa Reale e, quindi, se tenere o meno lo staff del suo predecessore. Dopo Clarence House re Carlo III vorrebbe fare delle sostanziali modifiche anche al Castello di Windsor, arrivando a contare quasi esclusivamente sul centinaio di dipendenti che lavorano per lui e per la Regina consorte Camilla, contro i 500 al servizio della regina Elisabetta.

Collaboratori “preoccupati”

Il personale a rischio al Castello di Windsor sarebbe “molto preoccupato per il futuro”, ha rivelato un insider, a causa delle decisioni che re Carlo III prenderà nelle prossime settimane e che daranno un nuovo assetto ai Palazzi della monarchia britannica. La fonte ha commentato: “È un periodo di prova. Molti sono già rassegnati a lasciare i lavori che hanno onorato per anni. C’è un senso di angoscia tra lo staff”. Addirittura, sostengono i collaboratori l’atmosfera al Castello sarebbe “stranamente silenziosa", in un certo senso quasi irreale da quando è arrivata la notizia dei tagli.

Tutti starebbero aspettando il verdetto finale di re Carlo, consapevoli che Sua Maestà e la Regina consorte non avrebbero “alcun desiderio” di trasferirsi a Windsor, per questo i licenziamenti potrebbero abbattersi sullo staff da un momento all’altro. Sembra che i tagli progettati da re Carlo coinvolgano persino le dame di compagnia di Elisabetta II. Figure che accompagnano le regine nella loro quotidianità, ma a cui Camilla avrebbe già fatto sapere di voler rinunciare. Le dame non percepiscono stipendio, visto che il loro ruolo a corte si fonda sul prestigio, è un riconoscimento ambito, ma non è remunerato, fatta eccezione per dei rimborsi spesa.

Eppure all’inizio di novembre 2022, come riporta il Sun, re Carlo III avrebbe aumentato lo stipendio dello staff di Buckingham Palace, Clarence House e Windsor Castle di 600 sterline mensili (678 euro). Un aiuto destinato ai dipendenti in questi tempi difficili: “Riflette la realtà della situazione economica nazionale. Il re è consapevole dell’aumento delle bollette dell’energia…e preoccupato del benessere economico dei fedeli [membri] dello staff di Palazzo e sta facendo ciò che può”, commentò una fonte al Sun.

Un’iniziativa che il sovrano avrebbe finanziato servendosi delle rendite del ducato di Lancaster, senza pesare sui contribuenti. Ciò aveva fatto pensare che Sua Maestà non avesse più intenzione di licenziare i dipendenti delle sue residenze, che avesse cambiato strategia.

Molto probabilmente i dipendenti licenziati, con il loro curriculum, riusciranno a trovare presto un nuovo impiego alla loro altezza. Ma sarà davvero così per tutti?

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