Fu rapito a 6 anni nel 1951, ritrovato 73 anni dopo grazie al Dna

Luis Armando Albino è stato ritrovato dopo 73 anni da una nipote che ha fatto un test del dna online

A destra Luis Armando Albino con il fratello Roger 82 anni (sinistra). Fonte foto Alida Alequin
A destra Luis Armando Albino con il fratello Roger 82 anni (sinistra). Fonte foto Alida Alequin
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Aveva solo 6 anni il piccolo Luis Armando Albino quando una donna lo avvicinò in un parco in California dove il bambino viveva insieme alla famiglia e da quel momento non se seppe più nulla. Ora dopo 73 anni, grazie ad un test del Dna fatto a casa, è stato ritrovato.

L'incredibile storia

Era il 21 febbraio 1951, quando nel parco di West Oakland, una donna attirò la sua attenzione mentre lui stava giocando con il fratello maggiore Roger e gli promise parlandogli in spagnolo, lingua che il piccolo comprendeva perché nato a Porto Rico e arrivato in America con la famiglia solo 6 mesi prima, che gli avrebbe comprato delle caramelle.

Invece venne rapito portandolo poi sulla costa orientale (probabilmente a quel tempo i controlli aeroportuali non erano così accurati), dove è stato cresciuto da una coppia. Il dolore della sua famiglia d'origine, come si può immaginare, fu devastante, perché da quel momento di lui non si seppe più nulla, anche se la sua foto è sempre rimasta appesa sulle pareti di casa, a testimonianza che nessuno lo aveva dimenticato e che la speranza non si fosse mai spenta. Lo stesso pensiero che per tutta la vita ha avuto sua madre morta nel 2005, che ha sempre sostenuto che il figlio fosse ancora vivo.

Le ricerche incessanti

A quell'epoca, come scrisse l'Oakland Tribune, la notizia di quel bambino scomparso suscitò molto scalpore e la polizia, la Guardia costiera e i militari del posto si unirono per cercarlo. Fu perlustrata anche la Bay Area di San Francisco e altri corsi d'acqua senza ottenere nessun risultato. Suo fratello, Roger Albino, fu interrogato più volte dagli investigatori, ma confermò sempre il racconto secondo cui fu una donna con una bandana intorno alla testa a rapire suo fratello.

Le ricerche della nipote

Anche le generazioni successive furono cresciute con il ricordo di quello zio, tanto che una delle nipoti Alida Alequin più volte iniziò le ricerche e per la prima volta nel 2020 si convinse che lo zio fosse vivo, quando fece un test del Dna online che mostrò una corrispondenza del 22% con un uomo che viveva nella costa Est. Una flebile pista per tutti, ma un grande campanello d'allarme per lei tanto che quest'anno, insieme alle figlie, ha deciso di rivolgersi alla polizia di Oakland, che alla luce dei nuovi fatti ha ripreso le ricerche. In quel periodo Luis Armando Albino che nel frattempo era diventato padre e poi nonno era stato un pompiere in pensione e veterano del corpo dei Marines, si trovava sulla costa orientale e fornì un campione di Dna, che venne confrontato con quello della sorella, la madre di Alequin. Il 20 giugno, gli investigatori comunicarono di aver ritrovato l’uomo.

"Non abbiamo pianto finché gli investigatori non se ne sono andati - ha detto Alequin - ho stretto le mani di mia madre dicendole: L'abbiamo trovato. Ero felicissima". Il 24 giugno insieme all'Fbi, Luis arriva a Oakland con i membri della sua famiglia per incontrare Alequin, sua madre e altri parenti. Il giorno dopo sempre la nipote lo accompagna a casa dello zio Roger, il fratello maggiore che non aveva mai smesso di pensare a lui.

Un lieto fine inaspettato che nonostante i tanti anni passati, dimostra che mantenere alta la speranza è molto importante. "Sono sempre stata determinata a trovarlo - dice oggi Alida Alequin - e chissà che la mia storia non possa aiutare altre famiglie che vivono la stessa situazione".

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