"Bugie di Hollywood": Trump attacca The Apprentice, il biopic su di lui presentato a Cannes

Secondo la campagna dell'ex presidente Trump, che annuncia azioni legali, The Apprentice "è pura diffamazione maligna", e "non dovrebbe vedere la luce del giorno".

"Bugie di Hollywood": Trump attacca The Apprentice, il biopic su di lui presentato a Cannes
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La campagna dell'ex presidente Donald Trump annuncia azioni legali contro i registi e produttori di The Apprentice, pellicola che racconta l'ascesa del tycoon come giovane e ambizioso promotore immobiliare nella New York degli anni Settanta e Ottanta. Il film, presentato al Festival di Cannes, contiene scene controverse nelle quali il tycoon assume anfetamina, si sottopone a una liposuzione ma, soprattutto, aggredisce e violenta l'ex moglie Ivana. "Presenteremo un'azione legale per affrontare le affermazioni palesemente false di questi finti registi", ha affermato il portavoce principale della campagna Trump Steven Cheung in una dichiarazione a Variety. "Questa spazzatura è pura finzione che sensazionalizza bugie che sono state a lungo sfatate. Come nel caso dei processi illegali a Biden, si tratta di un'interferenza elettorale da parte delle élite di Hollywood, che sanno che il presidente Trump riconquisterà la Casa Bianca e batterà il loro candidato preferito perché nulla di ciò che hanno fatto ha funzionato".

La campagna di Trump contro il film The Apprentice

Cheung sottolinea che The Apprentice, in concorso a Cannes, "è pura diffamazione maligna", e "non dovrebbe vedere la luce del giorno" e non merita nemmeno un posto nella sezione dei Dvd di un discount di prossima chiusura, appartiene a un cassonetto". Il film, diretto dal regista Ali Abbasi e scritto dal giornalista Gabriel Sherman, si è guadagnato una standing ovation di otto minuti dopo la prima a Cannes e sta riscontrando pareri positivi da parte della critica.

La pellicola presenta una serie di scene che ritraggono The Donald nel peggiore dei modi possibili: violento, drogato, e soprattutto autore di uno stupro ai danni dell'allora moglie Ivana. ll titolo è un chiaro riferimento alla fortunata serie televisiva che Trump ha condotto per oltre un decennio a partire dal 2004, e che lo ha reso una star a livello mondiale. Tuttavia, il lungometraggio è ambientato diversi decenni prima, quando Donald Trump si sta facendo un nome, a New York, come promotore immobiliare.

La pellicola

Sebastian Stan, che è apparso nella serie tv Pam & Tommy interpreta l'ex presidente mentre la star di Succession, Jeremy Strong, veste i panni del suo spietato mentore e avvocato Roy Cohn. Secondo l'agenzia di stampa Afp, il film "dipinge un ritratto crudo ma ricco di sfumature dell'ex presidente degli Stati Uniti". La scena che fa più discutere è proprio quella ai danni dell'ex moglie Ivana, morta nel 2022. Il fatto si riferisce a un'accusa che la stessa Ivana presentò nei confronti del tycoon, in sede di divorzio, che però poi venne ritrattata dalla stessa donna.

Parlando a Vanity Fair, il regista Abbasi ha spiegato che l'obiettivo del film era quello di "fare una versione punk rock di un film storico essere troppo analitici sui dettagli e su ciò che è giusto e ciò che è sbagliato".

Benché sia esplicitato all'inizio della pellicola che non tutti i fatti rappresentati sono veri, è chiaro che si tratta di un ritratto impietoso nei confronti dell'ex presidente Usa in piena campagna elettorale presidenziale. Inevitabile, dunque, la dura reazione dello staff di Trump.

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